“La ricerca della bellezza” è il cortometraggio diretto dalla giovane e talentuosa regista Lavinia Andreini, originaria di Lucca, prodotto da Giovanni Ragusa e presentato al Social Word Film Festival di Vico Equense, dove è stato selezionato, tra una serie di corti, per rappresentare l’Italia dei cortometraggi al festival di Cannes nel Pavilion italiano. Ma i successi non sono finiti qui. Successivamente, infatti, a novembre, è stato selezionato al Lift-Off Global Network Festival ed è entrato ufficialmente in gara nella categoria Best Live Action Short Film degli Oscar 2024.
Un cortometraggio italiano, realizzato in 72 ore, approda quindi in una delle competizioni più importanti al mondo per conquistare l’ambita statuetta. La selezione per la nomination sarà resa nota al grande pubblico il 23 gennaio 2024. La regista ha affrontato un tema attuale e scottante, soprattutto per le adolescenti: la ricerca della bellezza ad ogni costo. La giovane protagonista Beatrice è disposta a tutto per raggiungere quei canoni di bellezza pubblicizzati continuamente dai mass media. Invece arriva la svolta decisiva rappresentata dalla morte della nonna. Beatrice scopre però che la vera bellezza è costituita dalla serenità, da una pace interiore che si conquista solo accettandosi, accettando il tempo che passa sul nostro corpo.
Il tema della ricerca della bellezza è un argomento che provoca una forte reazione emotiva, considerata l’importanza che viene data oggi ai canoni di bellezza impossibili da raggiungere. I mass media, infatti, ci propinano quotidianamente donne curatissime, magre, che non invecchiano mai; ciò provoca per tutte noi, adolescenti e donne mature, un senso di frustrazione, di non adeguatezza, fino all’incapacità di relazionarci con gli altri con una progressiva chiusura e isolamento. La regista va oltre, riesce a far superare alla protagonista quel senso di inadeguatezza e spiccare il volo verso un’interiorità a molti sconosciuta. Beatrice ritrova se stessa, si libera dagli stereotipi propugnati per ritrovare il linguaggio dell’anima.
Le protagoniste sono tutte al femminile e tutte campane: Beatrice è interpretata dalla giovane e valente attrice Barbara Di Roma, originaria di Calitri in provincia di Avellino, diplomata alla scuola di teatro e cinema “Accademia Bordeaux” di Roma. Proprio l’attrice ha dichiarato che non si aspettava tanta notorietà all’improvviso e che le cose belle arrivano sempre quando meno le aspetti. Così è stato per l’attrice Barbara Di Roma che ha davanti a sé una carriera brillante.
Le altre interpreti non protagoniste sono:
- Patrizia Albachiara di Acerra, nel ruolo della nonna. L’attrice frequenta l’Università del cinema di Acerra da quattro anni, è stata protagonista di altri corti anche con attori famosi come Renato Carpentieri.
- Milena Liberti (non sono un’omonima, ma l’autrice di questo articolo), originaria di Nola, con la passione per il cinema e il teatro, autrice recensioni sia di film che di libri e alunna dell’Università del Cinema di Acerra. Nel corto interpreta il ruolo di Beatrice adulta, realizzata, che ha trovato la serenità interiore.
Per tutto il cast, compresa la troupe, è stata una piacevole sorpresa scoprire che il cortometraggio ha avuto questa enorme risonanza. Un augurio sincero a tutti affinché questo lavoro abbia il successo che merita.