Le manifestazioni in Italia contro la violenza sulle donne sono state macchiate da un atto violento. Oggetto del raid è stata la sede di “Pro Vita e Famiglia” di viale Manzoni a Roma contro la quale è stata lanciata almeno una bottiglia con all’interno polvere pirica. A comunicarlo il portavoce Jacopo Coghe dopo il rinvenimento di un piccolo ordigno negli uffici dell’associazione non esploso, oltre alla comparsa davanti alla sede di alcune scritte come “Aborto libero Acab“, “Morite scegliamo aborto libero“, “Bruciamo i pro vita“. Scritte realizzate ieri durante il blitz. Secondo quanto riferito da Avvenire, quando la testa del corteo aveva già raggiunto piazza San Giovanni, circa 200 manifestanti che si trovavano in coda, alcuni anche a volto coperto, si sono staccati e hanno provato ripetutamente a forzare il blocco delle forze dell’ordine posto a protezione della sede di Pro Vita, cercando di arrivare allo scontro.
“Io non so come si pensi di combattere la violenza contro le donne rendendosi protagonisti di intollerabili atti di violenza e intimidazione come quelli avvenuti sabato a danno dell’associazione Pro Vita e Famiglia – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni – Voglio interrogare tutti su una questione banale: la violenza va condannata sempre o solamente quando si rivolge a qualcuno di cui condividiamo le idee? È questa la domanda sulla quale, da parte di certa sinistra, non abbiamo mai avuto una risposta chiara. Una sede devastata è inaccettabile sempre. Particolarmente se la si devasta nel nome delle donne violentate, picchiate o uccise. Spero che stavolta arrivi, da Elly Schlein, da Giuseppe Conte, da Maurizio Landini e dalla Cgil ai quali tutti manifestammo la nostra solidarietà in occasione del vergognoso assalto alla sede del sindacato“.