“Abbiamo concluso la fase diocesana del processo di beatificazione di monsignor Francesco Saverio Toppi, ora la procedura è passata a Roma“. Lo ha affermato padre Massimiliano Noviello, Postulatore della causa dei Santi, in occasione delle Nozze di Cana tenutesi a Nola e dell’inaugurazione di un museo dedicato proprio al monsignor nei locali del Convento dei Cappuccini di Nola.
“L’istruttoria diocesana è completa, ora si passa in Vaticano. Due anni fa, dopo un lungo esame in Diocesi e in Dicastero della Causa dei Santi, monsignor Toppi è stato dichiarato venerabile, riconoscendo le sue virtù eroiche – ha aggiunto padre Massimiliano – Ora siamo in attesa di un miracolo per concludere il processo. E’ un motivo di gioia, di festa. Bisogna ora far conoscere il monsignore, diffonderlo e, soprattutto, invocarlo attraverso la conoscenza“.
“Monsignor Francesco Toppi è una figura umile – sottolinea padre Massimiliano Noviello – Io l’ho sempre definito piccolo testimone della Carità di Dio. Egli stesso si definiva piccolo ma non solo di statura, ma anche umile. Voleva essere fisicamente come un bambino tra le braccia di Maria e, infatti, una volta gli portarono un quadro con la Madonna che aveva in braccio proprio lui e ne fu felicissimo. Questo fa capire il suo amore sconfinato per Maria. Lui era un Rosario vivente e ne viveva i misteri perchè li assimilava, li gustava. Tutto è frutto della Grazia“.
“Un museo, seppur piccolo e temporaneo, vuole essere un segno – ha chiarito padre Massimiliano – Ci ricorda che il venerabile è in mezzo a noi, ci ricorda l’importanza di diventare santi. Le reliquie non rimandano a sè stesse, non avrebbe senso, non hanno alcun potere. Tuttavia, proprio perchè questi testimoni del Vangelo hanno vissuto uniformandosi a Dio, queste reliquie assumono un potere immenso perchè rimandano a Dio. Il Museo Toppi dice proprio questo: non venite da me ma attraverso me arrivate a Dio“.
In chiusura, un pensiero di padre Massimiliano sugli esempi degli uomini di fede, nella società soprattutto per i giovani: “Abbiamo bisogno di esempi autentici e di modelli di santità, soprattutto ora in una società in cui non c’è identità chiara. Abbiamo bisogno che esempi genuini ci dicano che è possibile vivere secondo valori che ci portino ad essere felici immersi in Gesù, dando anche agli altri la possibilità di vivere sereni e felici“.