Omaggio alla poetessa Szymborska: ecco la nuova antologia di TEMPRA

di Vittorio Paolino Pasciari

La casa editrice TEMPRA EDIZIONI di Ariano Irpino (recensioni qui) si riconferma una piccola grande rivelazione da riscoprire per chi sostiene la cultura vera, quella basata sulle pagine da sfogliare, e nella nuova antologia bilingue che qui segnaliamo si propone di omaggiare una grande voce dell’arte poetica.

TRAMA   L’antologia Frammenti di realtà umana, d’interesse internazionale in quanto bilingue (italiano-polacco), rappresenta la realizzazione del progetto inerente il Concorso Internazionale di Poesia e Illustrazione omaggio a Wisłava Szymborska bandito dalla casa editrice TEMPRA di Ariano Irpino e conclusosi il 28 febbraio 2023. Il volume è composto da poesie e illustrazioni di autori vari (29 e 13) che hanno analizzato la condizione umana dopo un’osservazione minuta della realtà, frammentata nella sua sofferta complessità, come prospettiva universale delle cose, lasciando alla speranza la possibilità di credere in nuove occasioni.

ANALISI   Con parole semplici a costruire versi che spaziano dal breve al lungo, ognuno degli autori si dimostra più che degno dello stile della poetessa di riferimento. Sogni, speranze, illusioni e disillusioni in contrapposizione ad una realtà in degrado totale vivono letteralmente in un tono sospeso fra ironia e malinconia. Chi ancora crede nel potere curativo delle pagine da sfogliare e conserva un cuore non ancora inaridito dalla depressione di un presente malato potrà ritrovare nuova linfa per andare avanti con rediviva speranza.

“Sono, ma non devo

esserlo, una figlia del secolo”.

 

SOFFERENZA, IRONIA, SPERANZA   La poetessa polacca Maria Wisłava Anna Szymborska (1923-2012) sperimentò la leggerezza nei suoi testi in età adulta poiché conobbe fin dall’infanzia il peso della sofferenza. Premiata con il Nobel per la Letteratura nel 1996 e numerosi altri riconoscimenti, viene generalmente considerata la più importante poetessa polacca contemporanea e una delle più amate dai lettori di tutto il mondo. Nella sola Polonia, con la cifra di 500 mila copie vendute, le sue opere hanno raggiunto un successo tale da rivaleggiare con i più noti autori di prosa. La poetessa imparò in fretta l’importanza di amare l’umanità, in contrapposizione al sistema anti-individualista in cui visse per anni a Cracovia. Sotto l’occupazione nazista frequentò clandestinamente la scuola ed evitò la deportazione lavorando nelle ferrovie. Sotto i sovietici riuscì a far pubblicare su alcune riviste i suoi primi componimenti che furono giudicati dalla censura in linea con il regime (la sua prima poesia pubblicata è Szukam slowa / Cerco una parola sul quotidiano “Dziennik Polski”). Nel 1945 iniziò a seguire corsi di letteratura polacca, seguiti da quelli in sociologia, presso l’Università Jagellonica ma nel 1948 dovette abbandonare gli studi per le scarse possibilità economiche. In quel periodo venne coinvolta nel locale ambiente letterario e fu particolarmente influenzata da Czesław Miłosz.

Un primo progetto di volume di componimenti del 1949 venne rifiutato per motivi ideologici; ciononostante, la poetessa, come altri intellettuali della Polonia post-bellica, nella prima fase della sua carriera dimostrò fedeltà all’ideologia della PRL sottoscrivendo petizioni politiche ed elogiando Stalin, Lenin ed il realismo socialista nella prima raccolta di poesie Per i giovani che costruiscono Nowa Huta (1952). In seguito la Szymborska definì quella fase di impegno politico un errore di gioventù da cui presto prese le distanze per dimostrare il suo interesse per l’indipendenza culturale della Polonia.

Nel 1954 con la pubblicazione della raccolta Domande poste a me stessa, pur mai distaccandosi dal partito fino al 1960, la sua carriera ruppe con il passato e cominciò ad avvicinarsi ai dissidenti. L’impegno come redattrice di settimanali letterari inizia nel 1953 e la vede autrice di saggi che furono pubblicati a più riprese ed infine raccolti in volume. Nel 1957 esce la sua terza raccolta di componimenti, Appello allo Yeti.

Gli anni ’80 vedono intensificarsi l’attività di opposizione tramite attività editoriale e con l’adesione al sindacato clandestino Solidarność. All’attività letteraria e di impegno sociale si aggiunge quella di traduttrice di poesie dal francese al polacco e quella di illustratrice: nel 1943 realizzò illustrazioni per un libro di testo in inglese e nel 1948 per una favola di Adam Włodek che divenne suo marito e da cui in seguito divorziò. Il Premio Nobel per la letteratura 1996 riconosce il valore della sua opera, definita – parole testuali della giuria – poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d’umana realtà.

Dopo diversi mesi di malattia, la poetessa si è spenta nel sonno il 1° febbraio 2012 nella sua amata e mai abbandonata Cracovia. Fu cremata e sepolta nella tomba di famiglia.

 

“Nulla è cambiato.

Il corpo trema, come tremava

prima e dopo la fondazione di Roma,

nel ventesimo secolo prima e dopo Cristo,

le torture c’erano, e ci sono, solo la terra è più piccola

e qualunque cosa accada, è come dietro la porta”.

 

Le opere della Szymborska sono state tradotte in numerose lingue e a Pietro Marchesani si deve la maggior parte delle sue raccolte poetiche in lingua italiana. Lo stile predilige il verso libero e una lingua estremamente semplice. Il ritmo è ravvivato dall’utilizzo di espedienti retorici (ironia, paradosso, contraddizione, litote) per illustrare temi filosofici e ossessioni sottostanti. Come una vera miniaturista la poetessa tende a compattare in testi brevi e semplici ampi enigmi esistenziali e spesso a mostrare una visione del mondo attraverso un’ottica inusuale. Gli argomenti trattati riflettono sulla condizione delle persone, sia come individui che come membri della società umana, attraverso l’introspezione intellettuale, l’arguzia, la succinta ed elegante scelta delle parole, senza però disdegnare aperte denunce di carattere universale sullo stato delle cose.

CAMPANIA DA SFOGLIARE   In più di un’occasione – sia in prosa sia in poesia – abbiamo già avuto modo di segnalare la casa editrice TEMPRA di Ariano Irpino (AV) come una piccola grande fucina di talenti – ancora in erba o ancora poco conosciuti – ed anche questo emozionante e suggestivo omaggio alla grande poetessa polacca può soddisfare pienamente le aspettative di un vasto e variegato pubblico di lettori appassionati, di aspiranti scrittori, di animi non ancora inariditi da un presente in degrado totale avvelenato dal demone-danaro e dall’ignoranza in crescita.   

 

GLI AUTORI

Amadei Cesare (menzione speciale Sezione Poesia)

Bani Anna

Billante Giulia Olga

Cipriano Antonio

De Bellis Claudia

Dentice d’Accadia Antonio

Di Palma Eva

Fabiani Ludovica

Gatto Pierfrancesco

Giovinazzo Rosanna

Iannarone Marianna

Isoardo Luca

Lo Bianco Lucia

Manzo Enrico

Mickiewicz Anna Maria

Monari Tiziana (premio Sezione Poesia)

Morpurgo Roberto

Pasciari Vittorio Paolino

Preziosi Federico

Prezoto Giovanna

Quarona Valentina

Ragone Jessica Carola

Rossi Raffaella

Santoro Michele Maria

Savarelli Giulia

Spiniello Cinzia

Tomasi Federico

Tringale Giuseppe

Vignoli Simonetta

 

GLI ILLUSTRATORI

Cavallucci Linda

Ciola Angelo

Crotti Osvaldo

Del Curto Claudia

Gallo Antonella

Genovesi Krizia (premio Sezione Illustrazione)

Giambra Federica

Giungato Emilia

Piovani Margherita

Roncasaglia Valentina

Salierno Grazia Teresa

Sorce Diletta

Tisba Alessia

 

L’antologia è reperibile sul sito della Casa editrice:

https://www.tempraedizioni.com/

 

RIVELAZIONE DA SCOPRIRE.

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