“Il reddito di cittadinanza alla fine del 2023 per chi può lavorare è abolito, nel 2023 abbiamo scelto di immaginare un periodo transitorio ma abbiamo ristretto i paletti stabilendo il banale principio che alla prima offerta di lavoro che rifiuti ti decade il reddito di cittadinanza, in terzo luogo stabiliamo che se lo prendi devi stare sul territorio italiano, altrimenti c’è qualcosa che non funziona“. Lo ha comunicato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha infatti approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).
Al suo interno anche le nuove regole sul Reddito di Cittadinanza. Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni, abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo persone con disabilità, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età, è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.