Malgrado le atmosfere festive di questi giorni, che hanno visto Napoli, con le sue bellezze artistiche, i suoi mercatini, protagonisti assoluti di questo Natale 2014, non sono mancati episodi di violenza, avvenuti proprio in quei luoghi in cui un fiume di gente si è riversato per godere il “il bello” della città.
Venerdì sera, i tre spari in aria che hanno fatto tremare i Decumani.
Colpi di arma da fuoco che portano il sigillo del racket, delle operazioni di Camorra per impossessarsi del territorio, come a ricordare che a Napoli, è la malavita organizzata a dettare legge, in spregio a ogni manifestazione che vuole rilanciare turisticamente l’immagine di Napoli, agli occhi dei turisti e degli stessi cittadini.
La Polizia è riuscita ad arrestare i giovanissimi boss, che avevano nel mirino un commerciante che si era rifiutato di pagare il racket, e che come atto dimostrativo hanno sparato i colpi di pistola per intimidire la collettività e per lasciare il loro marchio di fuoco sul cuore di Napoli.
Di diversa matrice, ma un segnale altrettanto pericoloso per la tranquillità dei cittadini, è il fatto avvenuto a una anonima passante che improvvisamente è stata colpita da un pugno in faccia, in via San Biagio dei librai, da un ragazzo che viaggiava a tutta velocità su uno scooter. La donna, una 35 enne che rientrava dal lavoro, ha riportato una seria ferita al volto. Trasportata all’Ospedale Cardarellli, ora è in attesa di essere operata .
Un atto di violenza ingiustificato, gratuito, come lo sono le peggiori violenze, che alcuni con molta benevolenza considerano atti di bullismo, destinati al divertimento dunque.
La donna ricoverata al Cardarelli, commenta così quanto le è accaduto: “ Negli anni 90 si era diffusa la “moda” degli schiaffi, e anche io ne sono stata vittima, ma mai niente di così violento. Sferrare un pugno in pieno volto non ha senso, è follia pura. Io sono una persona come tante altre, quello che è successo a me sarebbe potuto succedere a chiunque”.