Si è sempre parlato di querela ma c’è altro da aggiungere? Parliamo della controquerela: è la denuncia sporta in risposta a una precedente. Per esempio: Tizio rimane ferito in una rissa. Pensando che abbia partecipato alla colluttazione, sporge denuncia anche contro Caio. Tuttavia, questi ha solo assistito alla rissa ma non vi ha preso parte. Decide quindi di denunciare a propria volta Tizio. Chi fa una controdenuncia intende tutelarsi da un’accusa che ritiene essere falsa. Si tratta di una “reazione” alla denuncia ingiustamente ricevuta da un’altra persona.
La controquerela è una denuncia per calunnia. In poche parole, chi risponde alla denuncia altrui lo fa con una segnalazione per calunnia. Secondo la legge, sussiste la calunnia quando si accusa qualcuno pur sapendolo innocente. La malafede del denunciante, può essere accertata solo dall’autorità giudiziaria all’esito del processo. Pertanto, la controquerela per calunnia può essere sporta solo all’esito del processo a carico del malcapitato; solo se si è assolti si potrà sporgere controdenuncia.
Dagli atti del processo dovrà però emergere che il denunciante fosse a conoscenza di tale innocenza. Infine, denunciare chi ci ha denunciato è inutile quando: la denuncia, seppur infondata, sia stata sporta in buona fede; la denuncia è stata archiviata oppure l’imputato è stato assolto perché il reato si è prescritto oppure perché manca una condizione di procedibilità.