La Corte di giustizia europea intima l’Italia di assumere o di risarcire i 250 mila precari della scuola che da 36 mesi insegnano.
Basta ai contratti prorogati all’infinito a tempo determinato. O si assume a tempo indeterminato o si bandiscono altri concorsi.
E questo dispositivo non riguarda solo i docenti ma tutti i precari che lavorano nelle amministrazioni pubbliche: nella Sanità, nelle Regioni, nei Comuni.
I tanti precari italiani che da anni vanno avanti appesi al filo della speranza si rinnovi il loro contratto a tempo determinato, non ci credono più di essere assunti.
Oramai il precariato interminabile ha minato così a fondo la fiducia e i progetti della gente che anche la portata di una sentenza rivoluzionaria, sembra non fare alcun effetto su di loro, oramai rassegnati a trascinare la vita, non avendo alcuna vaga idea di cosa fossero i diritti che gli sono stati negati da troppo tempo. Tanto da esaurire ogni loro energia, anche quella di esultare.
La conseguenze immediate di questa sentenza è questa: se i precari con più di 36 mesi di servizio, si rivolgono a un Tribunale del lavoro con in mano la nuova sentenza europea, saranno a rigor di legge, assunti