Nell’avvicinarsi della Festa di San Giuseppe lavoratore del prossimo primo maggio, l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro, il Movimento dei lavoratori di Azione cattolica e l’Azione cattolica diocesani hanno organizzato un momento di preghiera per domani 28 aprile 2022, alle 19.30, a Scafati (Sa), presso l’azienda Naddeo Technologies srl.
Sarà il vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, a guidare la preghiera durante la quale si mediterà sul tema La vera ricchezza sono le persone. Dal dramma delle morti sul lavoro alla cultura della cura, proposto dalla Cei per la Festa dei lavoratori.
«Attraverso il proprio lavoro ogni uomo e ogni donna si prende cura non solo della propria famiglia ma del popolo al quale appartiene – ha sottolineato il vescovo Marino – Bisogna sempre tenere alta l’attenzione delle coscienze sul lavoro ed è tempo che si metta davvero in campo l’intelligenza della creatività perché ci siano le condizioni per ogni uomo e ogni donna di questo territorio di crescere come persona coltivando, in giustizia e sicurezza, i propri talenti lavorativi».
L’evento rientra nel percorso dell’Itinerario di formazione sociopolitica e imprenditoriale, Per una nuova cultura del fare. Persone, lavoro, creato e futuro della diocesi di Nola, che si concluderà il prossimo 28 maggio, con un incontro su La salvaguardia della Casa comune. L’itinerario è promosso dai settori pastorali Carità e giustizia ed Evangelizzazione e Laicato, in collaborazione con gli Uffici di pastorale sociale e lavoro, di pastorale per la giustizia, pace e custodia del Creato, l’Azione cattolica diocesana, l’Ufficio per le comunicazioni sociali, la Camera di Commercio di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
«La data per questo momento di preghiera – spiega Pina Orefice, responsabile del Movimento lavoratori e del Percorso di formazione sociopolitica e all’imprenditoriale – non è casuale. Abbiamo infatti scelto la ricorrenza della giornata mondiale delle vittime dell’amianto per affiancare la nostra voce a quella dei vescovi italiani che, con il messaggio per la Festa del primo maggio, hanno voluto richiamare l’attenzione sulle tragiche condizioni lavorative di tanti, condizioni spesso mortali. Il lavoro è per l’uomo e serve a sostenere la vita. Tutelare i lavoratori è tutelare l’uomo».