Trasmettere i valori sani dello sport ed un corretto approccio all’evento sportivo ai più piccoli avvicinandosi alla squadra della propria città. Sono questi gli obiettivi del nuovo progetto “A Scuola di tifo” promosso dalla S.S. Nola 1925 per coinvolgere i giovani del territorio e rilanciare lo stadio e l’evento sportivo come momento di aggregazione e rinascita sociale.
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Saranno sei gli appuntamenti del progetto socio-scolastico che vedranno impegnati calciatori e dirigenti del Nola all’interno di scuole primarie e secondarie e scuole calcio, per illustrare la storia del Nola 1925, con il fine di “educare” i fan del domani ad un tifo consapevole, sano e divertente.
Prima tappa di “A scuola di tifo” il 20 aprile con presso l’Istituto Bruno-Fiore di Nola; poi sarà il turno della “Merliano”, della “Maria Sanseverino”, della “Tommaso Vitale” e, in aggiunta, delle due scuole calcio locali “Football Academy” e “Sportland”. Il 23 aprile, poi, i ragazzi saranno invitati allo “Sporting Club” di Nola, struttura utilizzata per allenamenti e partite casalinghe dei bianconeri, per prendere parte ad un vero e proprio laboratorio artistico per preparare striscioni e materiale coreografico per la gara interna del Nola 1925 contro il Fasano, alla quale proprio i “piccoli tifosi” saranno ospiti d’eccezione sugli spalti (accompagnati in maniera totalmente gratuita dall’intera famiglia).
Il progetto, fortemente voluto dalla società con il sostegno dell’associazione “Scuola di Tifo”, vede coinvolti come partner Be4Lab, 3G Meo, Cioccolateria Tortora Celestino, Diesse Telecomunicazioni e Napoli Calcio Femminile, ed ha ricevuto il patrocinio della Lega Nazionale Dilettanti Campania e del Comune di Nola.
“I bambini sono il futuro – ha affermato il presidente del Nola, Luigi Nappi – ed è nostro dovere sostenere la loro crescita anche nell’approccio al tifo. Dobbiamo essere bravi e scrupolosi nell’inculcare valori quali la sportività e il tifo per e mai contro, dando sempre l’esempio. Questo progetto ci riempie di orgoglio e sarà da annoverare alla stregua della salvezza che stiamo inseguendo al termine di questa stagione. Da parte mia, di tutta la dirigenza di staff tecnico e squadra, ci sarà massimo impegno per questa iniziativa che abbiamo fortemente voluto e che coinvolgerà le scuole di Nola. In occasione del match con il Fasano ospiteremo tanti bambini coinvolti nel progetto A Scuola di Tifo accompagnati dai loro genitori ed in quella occasione sono sicuro che in campo e sugli spalti assisteremo ad uno spettacolo che sapranno rendere fieri tutti i nolani”.
“Il nostro intento è creare un ambiente di sviluppo e formazione della persona che sia centro propulsivo di emozioni positive – afferma la dottoressa Giuseppina Bencivenga, psicoterapeuta e Responsabile Area Psico-educativa della Società Sportiva Nola Calcio 1925 – La psicologia dell’infanzia ci dice, infatti, che i bambini apprendono per imitazione degli adulti. Ed è anche vero che, in presenza dei bambini, gli adulti si sentono investiti della responsabilità di educarli e supportarli nella crescita. Invertendo il trend attuale, allora, vogliamo trasformare lo stadio da arena competitiva e luogo di scontro tra tifoserie a spazio di condivisione ed espressione di una passione intergenerazionale. Applaudire la propria squadra e non fischiare quella avversaria, incitare e non offendere, gioire senza deridere e festeggiare rispettando sempre chi ha perso sono comportamenti che si apprendono da piccoli e fanno diventare grandi”.
“Sono orgoglioso di far parte di questo progetto – ha aggiunto Gennaro Acampora, capitano del Nola da due stagioni – Avvicinare i bambini al mondo del calcio è la strada giusta per riportare questo sport ad essere vissuto con i sani valori di un tempo, quelli che hanno portato me e tanti miei colleghi a dedicargli una vita intera. Daremo il nostro contributo, sia come calciatori ma anche come padri, per trasmettere a questi ragazzi delle emozioni positive. Sarà bello raccontare quanto è affascinante questo sport, quanto è importante il rispetto del prossimo e delle regole e, soprattutto, quanto è emozionante per un calciatore indossare una maglia che rappresenta un’intera comunità come quella del Nola. Creare senso di appartenenza è un qualcosa che possiamo centrare non solo giocando bene e vincendo in campo ma anche dedicando tempo e sforzi in questo tipo di iniziative”.
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