“Harry Potter e il calice di fuoco”: emozionante, cupo, intrigante, tragico, magico.

di Vittorio Paolino Pasciari

Harry Potter e il calice di fuoco (Harry Potter and the Goblet of Fire) è un film di genere fantasy-azione-avventura-drammatico del 2005 diretto da Mike Newell, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo scritto da J.K. Rowling e, come il libro per la serie di romanzi, è il quarto capitolo della saga Harry Potter (2001-2011) distribuita da Warner Bros.

La maggior parte del cast dei primi tre film (le recensioni qui), formato dai giovani Daniel Radcliffe (Harry Potter),  Rupert Grint (Ron Weasley), Emma Watson (Hermione Granger), Tom Felton (Draco Malfoy), Matthew Lewis (Neville Paciok), James e Oliver Phelps (Fred e George Weasley), Chris Rankin (Percy Weasley), Bonnie Wright (Ginny Weasley),  Josh Herdman (Gregory Goyle), Jamie Waylett (Vincent Tiger), Devon Murray (Seamus Finnegan), Alfred Enoch (Dean Thomas) e Shirley Henderson (Mirtilla Malcontenta), affiancati da attori affermati come Michael Gambon (Albus Silente), Robbie Coltrane (Rubeus Hagrid), Maggie Smith (Minerva McGranitt), Alan Rickman (Severus Piton), Julie Walters  (Molly Weasley), Mark Williams (Arthur Weasley),  Robert Hardy (Cornelius Caramell), David Bradley (Argus Gazza), Gary Oldman (Sirius Black), Jason Isaacs (Lucius Malfoy), Timothy Spall  (Peter Minus) e Warwick Davis (Filius Vitious) è riconfermato con l’aggiunta di Robert Pattinson (Cedric Diggory), Stanislav Ianevski (Viktor Krum), Clémence Poésy (Fleur Delacour), Brendan Gleeson (Alastor Moody), Ralph Fiennes (Lord Voldemort), Predrag Bjelac (Igor Karkaroff), Frances de La Tour Olympe Maxime), Roger Lloyd Pack (Barty Crouch Sr.), Miranda Richardson (Rita Skeeter), David Tennant (Barty Crouch Jr) e Mehmet Günsür (Augustus Rookwood).

Il film ha incassato globalmente circa 897 milioni di dollari, risultando un ottimo successo di botteghino e ha ottenuto anche il plauso della critica con l’88% di recensioni professionali positive sul sito Rotten Tomatoes, un punteggio di 81/100 su Metacritic e un voto di 7,7/10 sul sito IMDb. Fra i riconoscimenti sono da segnalare, per la “miglior scenografia”, una nomination agli Oscar e il Premio BAFTA 2006.

TRAMA Inghilterra. Il quattordicenne Harry Potter è stato invitato, assieme all’amica Hermione Granger, alla Tana, casa dell’amico Ron Weasley, per assistere all’emozionante Finale della Coppa del Mondo di Quiddich tra Irlanda e Bulgaria. Durante i festeggiamenti dei vincitori il clima gioioso viene bruscamente interrotto dalla comparsa di alcuni Mangiamorte, i seguaci di Lord Voldemort che dopo più di dieci anni di latitanza e inattività ricompaiono seminando panico. Questo evento sconvolge il giovane Potter più degli altri: la sera prima della finale di Quiddich aveva avuto uno strano incubo in cui comparivano Voldermort in persona, Peter “Codaliscia” Minus, seguace e un tempo amico dei defunti genitori di Harry, ed uno sconosciuto che il giovane mago vede riapparire dopo il ritorno dei Mangiamorte. Nel frattempo ad Hogwarts il quarto anno per Harry, Ron ed Hermione si presenta più entusiasmante dei precedenti. La scuola è stata scelta per ospitare un evento leggendario, il Torneo Tremaghi, una competizione fra scuole di magia in cui tre studenti, uno per ogni scuola scelto dal misterioso Calice di Fuoco, gareggiano in tre pericolose prove di coraggio e abilità. Nonostante il Ministero della Magia abbia posto un limite di età – dal quinto anno in su – per partecipare al torneo, la sera della selezione dei Campioni il Calice sputa fuori, oltre ai tre studenti regolari, anche il nome di uno sconcertato Harry Potter. Fra nuovi pericoli che minacciano la sua vita e minano l’amicizia fraterna con i suoi compagni di scuola, il giovane mago sarà di nuovo costretto a mettere alla prova il suo coraggio e la sua intelligenza fino alla sconvolgente e tragica rivelazione che cambierà per sempre la via che porterà alla sua maturazione completa.

ANALISI L’azione scorre veloce e, tranne che per un istante all’inizio, si svolge interamente nel mondo magico nascosto agli umani. Il maghetto ormai quattordicenne si prepara a vivere il quarto anno di scuola ma fin da subito appare chiaro che nuove e più pericolose ombre incombono sulla via che conduce alla pubertà. Il tema della competizione fra scuole in una serie di prove, fisiche e psicologiche, ai limiti della sopravvivenza è l’occasione per lo spettatore di estendere la conoscenza del mondo preso come contesto e di vivere nuove ed emozionanti avventure in equilibrio con nuove, intriganti e sorprendenti rivelazioni. L’entusiasmo si copre di dramma costringendo il protagonista ad affrontare pericoli che minano i legami di amicizia attraverso un primo assaggio di invidia. Al coraggio già provato in passato si aggiunge nuovo sostegno da nuovi e eccentrici alleati consentendo di recuperare legami spezzati con una serie di vittorie date per impossibili. La scoperta di nuovi sentimenti in embrione che vanno oltre l’amicizia sono brevi momenti per ridere prima che l’ultima prova del torneo conduca alla tragedia che introduce il definitivo ritorno dell’antagonista principale finora solo citato o apparso di sfuggita. Dolore, commozione e consapevolezza di un cambiamento irreversibile accompagnano l’emozionante epilogo che sigilla l’inizio della crescita interiore verso lo scontro finale.

“Lo scopo del Torneo Tremaghi era approfondire e promuovere l’intesa tra maghi. Alla luce di quanto è accaduto – il ritorno di Voldemort – questi legami sono più importanti che mai. Siamo forti solo se uniti, deboli se divisi. Le differenze di abitudini e linguaggio non sono nulla se i nostri scopi sono gli stessi e i nostri cuori sono aperti.”

MAGIA E CRESCITA Il romanzo Harry Potter and the Goblet of Fire è stato pubblicato nel 2000 e rappresenta il quarto capitolo della saga fantasy Harry Potter scritta da J. K. Rowling e ambientata in un contesto in cui Mondo magico e realtà convivono durante gli anni novanta dell’ormai passato XX secolo. Tradotto in 77 lingue, tra cui latino e greco antico, in Italia la prima edizione esce nel 2001 per Salani editore, traduzione di Beatrice Masini, e nello stesso anno vince il premio Hugo diventando una delle più popolari opere letterarie del XXI secolo.

Se nel terzo capitolo il maghetto di Hogwarts affrontava il cupo contesto dell’esplosione ormonale come ingresso all’adolescenza, in questo nuovo capitolo il contesto si fa più problematico a livello soprattutto interiore, rendendo il quarto capitolo il punto cruciale di svolta nella storia. L’ingresso nella pubertà introduce l’iniziazione, non senza elementi comici, ai sentimenti che vanno oltre l’amicizia e sfociano nei primi turbamenti amorosi. La già difficile consapevolezza di essere, suo malgrado, un eletto sopravvissuto fa emergere, attraverso la competizione nel torneo fra scuole in cui è costretto a gareggiare, un primo assaggio di invidia che rischia di minare i rapporti fra amici veri. Le nuove prove offrono azioni spettacolari che ancora una volta esaltano il coraggio e la lealtà del protagonista ma soprattutto mirano ad estendere la conoscenza e ad instaurare nuovi legami di alleanza, amicizia e primi amori forgiati dalla leale competizione e da un tragico evento nel finale. I conflitti interiori che si manifestano prima con gli incubi e poi con il  definitivo ritorno dell’antagonista finora solo citato o apparso di sfuggita, riflettono perfettamente l’irreversibile passaggio alla piena adolescenza che avvia alla maturazione attraverso sofferenze e privazioni quali elementi naturali della vita vera quando devi crescere.

CAPITOLO 4 Dopo lo statunitense Chris Columbus ed il messicano Alfonso Cuarón, tocca al britannico Michael “Mike” Cormac Newell (St Albans, 28 marzo 1942) dirigere il quarto capitolo della serie tratta dai libri sul maghetto di Hogwarts. Il curriculum vitae del regista – primo britannico a dirigere un episodio della serie Harry Potter – conta oltre 15 titoli fra cui si distinguono il biopic drammatico Ballando con uno sconosciuto (1985), per cui si aggiudica il premio Young Cinema Award “miglior regista” al Festival di Cannes, e la commedia sentimentale Quattro matrimoni e un funerale (1995) che gli è valsa il Premio César ed il premio BAFTA “miglior regista”.

Ed è proprio un perfetto equilibrio fra commedia e dramma, perfettamente bilanciato con la spettacolarità delle nuove prove da affrontare, che il regista riesce ad instaurare nella nuova e cruciale avventura della saga di Hogwarts. Un occhio attento e non solo perché profondamente legato ai libri nota fin da subito l’aumento considerevole di tagli e adattamenti a favore di un’azione più rapida che tuttavia mantiene alta l’attenzione ai temi principali affrontati dall’autrice concernenti il cambiamento di carattere insito nella crescita dei personaggi.

Premesso che il CARTACEO NON SI BATTE, lodevole rimane il lavoro del regista nel riprodurre in perfetto equilibrio l’iniziazione ai turbamenti amorosi (l’invito al ballo del Ceppo) e il dramma dei conflitti fra amici (l’iniziale invidia di Ron e degli altri compagni per essere stato scelto fra i Campioni) e soprattutto interiori (gli incubi che preannunciano il ritorno di Voldemort) che in un finale intrigante, emozionante e commovente sigilla il tono cupo che da adesso in poi caratterizzerà i capitoli che condurranno all’inevitabile scontro finale con le forze dell’Oscurità.

“Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta tra ciò che è giusto e ciò che è facile. Ma ricorda questo: qui hai degli amici, non sei solo.”

EMOZIONTE ED INTRIGANTE.

CONTINUA …

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