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I risultati dello studio sul telerilevamento di fioriture algali nel lago Pertusillo, realizzato per la prima volta con tecnologie innovative, fra cui l’utilizzo di dati satellitari, dal dipartimento di Malattie Infettive e Strutture Centrali dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università Sapienza di Roma, con l’Istituto delle Regioni Puglia e Basilicata Zooprofilassi sperimentale e con il Department of Food Biosciences, hanno evidenziato che il lago Pertusillo è contaminato da idrocarburi del petrolio.
“La questione è di notevole rilevanza, perché da una parte pone fine una volta per tutte ai dubbi sul dibattito sull’inquinamento dell’invaso, come riportato da anni dalle associazioni ambientaliste lucane, e dall’altra, per la destinazione potabile ed irrigua delle acque, la salute delle persone è posta in serio pericolo – afferma il senatore Arnaldo Lomuti – Non per ultimo, il dato politico che emerge è il fallimento dell’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa, e del suo dirigente dell’ARPAB, Antonio Tisci, che in questi anni hanno presentato monitoraggi inutili e tagliato nastri di nuove sedi solo per propaganda, ponendo in secondo piano la tutela dell’ambiente e presentando gravi minacce per la salute pubblica e il monitoraggio ambientale. Chiederò al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, un incontro ufficiale per avere chiarimenti e capire quali siano le azioni che questo governo regionale intende mettere in atto”.
Infine, nello studio del Pertusillo, l’osservazione terrestre satellitare è stata applicata per la prima volta per identificare gli inquinanti legati alle emissioni di idrocarburi nelle acque dolci, consentendo un monitoraggio quasi in tempo reale. Le osservazioni hanno valutato le condizioni dell’ecosistema, indicando uno stato eutrofico dovuto all’impatto delle fuoriuscite di petrolio sulle popolazioni di alghe. Il lago Pertusillo fornisce acqua potabile a più di tre milioni di persone, pertanto la presenza di questo bacino in prossimità di un impianto di estrazione del petrolio presenta gravi minacce per la salute pubblica e il monitoraggio ambientale.