Habemus Presidente. Sergio Mattarella torna in pista e salva l’Italia ormai in balìa di una classe politica in stato confusionale che in 7 scrutini non era riuscita a mettersi d’accordo su un nome, possibilmente giovane, autorevole e magari donna. Belloni, Casellati, Nordio, Pera, Maddalena, Casini, di nomi se ne sono fatti tanti ma uno solo era costantemente scelto dai parlamentari in ogni scrutino (seppur senza maggioranza): Sergio Mattarella. Lo hanno aspettato, fin quando non si fosse deciso. Alla fine, un po’ riluttante, un po’ nostalgico, ha scelto di tornare e risolvere i problemi: “Se serve ci sono, anche se avevo altri piani“.
Il Presidente, eletto con il secondo maggior numero di voti nella storia delle elezioni presidenziali, voleva ritirarsi a vita privata ma il richiamo dello Stato è risultato troppo forte. Forse neanche lui immaginava che ci fosse un tale stallo, che in una settimana e più nessun leader politico riuscisse a trovare un nome. E’ bastato un pomeriggio, è bastato un si, l’accordo è stato trovato in men che non si dica.