La violenza verbale dei No Green Pass in piazza non si ferma neanche dinanzi ai senatori a vita. Durante un comizio degli attivisti, infatti, è stata insultata anche la senatrice e sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre. I fatti sono avvenuti durante la manifestazione a Bologna contro il Green pass. A parlare è uno dei leader, Gian Marco Capitani, che definisce la senatrice “una donna che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia, dovrebbe sparire da dove è”.
A bocce ferme, tuttavia, lo stesso Capitani ha poi chiesto scusa in una lettera: “Nell’impeto del momento ho detto che Lei dovrebbe sparire da dov’è. Il termine sparire è stato certamente infelice e mi dispiace non essermi espresso in modo più appropriato. La mia opinione è semplicemente legata al ruolo di presidenza della commissione per il contrasto dell’intolleranza da Lei ricoperto. In quel ruolo ritengo che Lei abbia il dovere di esprimersi contro ogni violenza, anche se è rivolta a chi non la pensa come Lei e a chi non ha accettato i vaccini, verso i quali è partita una caccia all’uomo. Non sono un razzista. Non ho mai negato la Shoah e di certo non sono antisemita“.