Il senatore della Lega, Francesco Urraro, ha inviato un’interrogazione ufficiale riguardo il rischio di chiusura per la terapia intensiva. Ecco il testo ufficiale:
Premesso che da notizie di stampa si apprende che il COVID hospitaldi Boscotrecase, nosocomio creato nella prima fase della pandemia con la riconversione dell’ex ospedale “Sant’Anna e SS. Madonna della Neve”, unico ospedale COVID di tutta la ASL Napoli 3 Sud, che copre 57 comuni da Nola a Sorrento, rischia la chiusura della terapia intensiva e di conseguenza della subintensiva, per penuria di anestesisti-rianimatori; la paventata chiusura sopraggiunge a poco più di un anno dall’inaugurazione avvenuta nel maggio 2020 del reparto di rianimazione, aperto ex novo con 13 posti letto e apparecchiature all’avanguardia, e dopo che durante la terza ondata l’ospedale è arrivato ad accogliere fino a 130 pazienti, risultando così un fondamentale COVID center. Considerato che: la scelta obbligata è stata assunta dal direttore sanitario dopo l’allarme lanciato dal primario del reparto che ha segnalato rischi per la sicurezza dei pazienti ricoverati determinati dalla mancanza di anestesisti. Il numero dei medici da marzo scorso si è, infatti, dimezzato, essendo presente al momento un solo anestesista per la copertura di un intero turno, a fronte dei due per turno presenti nei mesi scorsi. Tale situazione rischia di causare gravi problemi, dal momento che l’unico anestesista presente dovrebbe garantire l’assistenza nel reparto di terapia intensiva, non potendo quindi intervenire tempestivamente in caso di emergenza negli altri reparti; al momento nella terapia intensiva è presente un solo paziente ricoverato, che dovrà essere trasferito. Non si comprende, però, ancora dove, poiché c’è una penuria di posti complessiva in tutta la Campania, ed inoltre le condizioni di salute del paziente sono molto gravi; nel nosocomio sono presenti diverse aree specialistiche, come chirurgia generale e vascolare, ortopedia, nefrologia, emodinamica, ponendosi, dunque, come struttura che presenta tutte le caratteristiche per divenire un polo specialistico. Con la chiusura del reparto di rianimazione si mette in discussione il futuro ruolo dell’ospedale, che ricopre un bacino di centinaia di migliaia di persone, anche, e soprattutto, in vista della quarta ondata. Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso e urgente procedere ad adottare gli opportuni interventi per evitare la chiusura del reparto di rianimazione, al fine di scongiurare gravi danni per l’ospedale di Boscotrecase e per tutto il territorio.