Molti studi avevano già messo in risalto la correlazione tra l’uso di ansiolitici e la malattia di Alzhaimer.
Un altro studio, pubblicato nell’ultimo numero del “Britisch Medical Journal”, lo conferma.
Tutti i farmaci a base di benzodiazepine come gli ansiolitici, dei quali il più comune e diffuso è il tavor, agiscono sul sistema nervoso centrale modificando alcuni processi chimici naturali.
Anche se consumati per poche settimane e a piccole dosi questi farmaci provocano effetti ipnotici (inducono il sonno), miorilassanti(riducono l’ansia) ma anche effetti negativi come problemi di memoria.
Inoltre esercitando un’azione deprimente del sistema nervoso centrale, alla lunga causano forti depressioni.
In Italia, l’uso di ansiolitici è molto diffuso. Vengono prescritti con grande facilità dai medici per tenere sotto controllo lo stress, l’ansia, ossia quei disturbi legati alla vita frenetica di oggi.
Perciò spesso e volentieri si abusa di questi farmaci che tra l’altro inducono dipendenza, proprio come le droghe.
Quindi, è consigliabile assumere questi farmaci solo quando è strettamente necessario.
In caso contrario i rischi sono tanti.
E vanno dalla dipendenza,alla depressione, fino alla alta probabilità di sviluppare malattie neurodegenerative.