Shock nel mondo della Sanità italiana: il medico Giuseppe De Donno si è tolto la vita. 54 anni, mantovano, De Donno era balzato agli onori delle cronache per aver iniziato nel periodo iniziale della pandemia le cure con le trasfusioni di plasma iperimmune. Si trattava di una terapia che prevedeva l’infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti. Per questi studi fu bersaglio di critiche e plausi contemporaneamente poichè la cura era apparsa in maniera controversa. Il momento più delicato per lui fu quando si scoprì una curiosa conoscenza tra lui ed un virologo di Atlanta, risultato poi essere un fake costruito ad arte dallo stesso De Donno.
Il medico 54enne, tuttavia, era stato accolto da diverse persone con considerazione positiva ed ancora oggi molti lo hanno ricordato come un medico che ha salvato vite. Non tutti, però, nel campo della medicina ne erano convinti e alla fine fu proprio la medicina ufficiale a non ritenere che quella fosse la cura più indicata per il Covid. De Donno diventò primario facente funzione delle Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma nel settembre del 2018 e nel dicembre successivo vinse il concorso da primario effettivo. Recentemente si era dimesso dall’ospedale di Mantova ed aveva preso il ruolo di medico di base a Porto Mantovano. L’ex primario abitava a Curtatone con la moglie e una figlia, le circostanze del suicidio non sono ancora chiare.