Anche i papà potranno usufruire di permessi lavorativi per accompagnare le future mamme ai controlli prenatali. Tutto ciò è stato possibile grazie a un emendamento presentato al Family Act approvato dalla Commissione affari sociali della Camera dei Deputati. Si tratta di un cambiamento rivoluzionario in materia di pari opportunità. La nuova norma sottolinea “il diritto delle donne in gravidanza ad essere accompagnate dal proprio partner, o in sua assenza da un parente, nel corso delle visite ed esami e controlli prenatali”.
I papà potranno usufruire di un permesso lavorativo, nel caso in cui le visite siano fissate in orario di lavoro. Si tratta di una scelta che afferma, quindi, un principio di pari opportunità tra la donna in gravidanza e il diritto del padre o parente lavoratore ad essere presente ai controlli prenatali, alle stesse condizioni stabilite per la donna lavoratrice in gravidanza. In tale modo il padre potrà condividere tutto il percorso nascita fin dai controlli prenatali.
A spingere questo provvedimento è una affermazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui “la promozione della salute e del benessere in gravidanza implica il prendersi cura della donna come persona, ossia nella complessità degli aspetti biologici, psicologici e socioaffettivi“. Da ciò si comprende che “le dinamiche psicologiche ed emotive in gravidanza attinenti le visite e i controlli prenatali delle prime settimane debbano essere prese in considerazione per il benessere della mamma, del bimbo e della famiglia“. Per tale motivo, alla futura mamma va garantito il diritto di aver presente un familiare su cui contare nelle fasi più delicate della gravidanza.