Terremoto politico a Camposano. Nel piccolo comune del Nolano, nell’hinterland napoletano, l’equilibrio politico non regge. Il sindaco Francesco Barbato, ex parlamentare tra le file di Di Pietro, era stato già estromesso dal Consiglio Comunale che non gli aveva garantito la maggioranza, salvo poi rientrare alcune settimane fa dopo aver vinto il ricorso. Nelle scorse ore la decisione inaspettata. Ecco le sue motivazioni:
“Fare il Sindaco, per il bene dei cittadini, è un lavoro impegnativo, scrupoloso, faticoso. Diventa ancora più pesante quando operi in contesti pseudo-politici, privi di etica pubblica che non hanno un minimo senso del dovere, della responsabilità, dove s’ingegnano, da mattina a sera, solo per farmi cadere da Sindaco, piuttosto che pensar di risolvere i problemi dei Camposanesi. Allora non ti fanno più governare a favore della città perché la vecchia marcia politica non è al servizio dei cittadini ma deve servire solo i propri interessi o delle bande che rappresenta. Di contro, ho cercato sempre e solo di far crescere la mia città, renderla più civile, più bella insomma di far vivere meglio il mio Popolo; ma ogni giorno mi arriva una coltellata alle spalle e, la cosa più grave, arriva da quelli che dovrebbero lavorare con me per il bene comune. Sono coltellate, però, che vanno nella carne dei cittadini perché, abbiamo visto, cosa significhi per Camposano aver subito in 4 mesi i commissari. Ma quest’accozzaglia di politicanti, tutti felicemente insieme sia ex maggioranza sia ex opposizione, vogliono i Commissari perché con questi s’intendono meglio e li preferiscono ad un Sindaco che, invece, è ogni giorno al servizio del suo popolo. Seguiranno, prima della decadenza, dettagliate motivazioni su intrighi, interessi, collegamenti vari per mettere le mani sulla città, per ora continuo, in Comune, a lavorare per il bene di Camposano e tendere le mie mani verso gli uomini e le donne, sempre“.