“Bisogna offrire risposte urgenti a famiglie e imprese. Io ci sono e ci sarò, ma con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute su alcuni aspetti fondamentali del nuovo corso del M5S“. Lo ha affermato Giuseppe Conte in una conferenza stampa alla Camera di Commercio di Roma. “È emerso un equivoco di fondo – ha continuato Conte – Non ha senso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni. Dal canto mio, ho sempre detto che non mi sarei mai prestato ad una operazione di facciata, di puro restyling“.
“Quando lasciai Palazzo Chigi, dissi agli amici del M5S, per l’appunto, che io ci sono e ci sarò. Fu una naturale manifestazione di affetto e riconoscenza per la lealtà e la reciproca fiducia tra noi ma, confesso, in realtà non avevo un’idea di impegno preciso – racconta Conte – Pochi giorni dopo Beppe Grillo mi chiese di entrare nel Movimento e mi invitò al Forum ma io rifiutai di entrare ufficialmente nel M5S ritenendo che una mia investitura a freddo fosse un’operazione del tutto inadeguata. Il confronto con Grillo fu molto schietto, elencai alcune carenze ed ambiguità che impediscono le grandi potenzialità di questa forza politica che potrebbero dispiegarsi appieno. Ho illustrato una serie di innovazioni secondo me indispensabili e da quell’incontro di febbraio ci siamo lasciati con il mio impegno a elaborare un progetto di riforma del M5S“.
“Ho iniziato quindi a lavorare a una sfida complessa ma anche stimolante – ha continuato Conte – In questi quattro mesi ho studiato tanto, ho studiato gli Statuti del M5S, ma ho anche ascoltato suggerimenti di parlamentari, sindaci e singoli iscritti. Non posso però prestarmi ad un’operazione in cui non credo. Manca una leadership forte per il Movimento, Vito Crimi si sta sobbarcando di un lavoro enorme. Oggi rischiamo di entrare in una fase di declino se non rilanciamo in modo nuovo la forza del Movimento. Da qui nasce la mia posizione e questa mia franchezza è sinonimo di arroganza ma è dovuta all’affetto per il M5S“.
“Dobbiamo lavorare nel rispetto delle reciproche autonomie con tutte le forze che fin qui si sono mostrate concretamente sensibili al nostro slancio innovatore. Questo è il momento in cui l’intera comunità 5 Stelle deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Il mio l’ho fatto e consegnerò i documenti elaborati in questi quattro mesi di studio sia a Grillo che a Vito Crimi. A Beppe Grillo chiedo che il mio lavoro venga diffuso alla comunità – conclude Conte – Sono condizioni imprescindibili per il mio impegno. Grillo deve decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padrone che ne contrasta l’emancipazione. Dal canto mio, non potrei mai essere un prestanome. Propongo uno statuto, ma il rilancio del Movimento dovrà avvenire solo con una grande maggioranza, non risicata. A queste condizioni, io ci metto la faccia e vi prometto che ci metterà tutta la mia anima“.