Cosa fare in caso di schiamazzi notturni derivanti da bar, locali e discoteche? Premesso che le molestie ai residenti nel quartiere o ai condomini dell’intero edificio integrano il reato di disturbo della quiete pubblica, la legge non individua degli orari da rispettare per la quiete pubblica, limitandosi a stabilire che il rumore costituisce illecito quando è intollerabile e disturba un numero indeterminabile di persone. Il reato è procedibile d’ufficio, nel senso che basta una segnalazione alla polizia per obbligarla a intervenire e procedere penalmente nei confronti dei responsabili.
I residenti possono chiedere il risarcimento dei danni al Comune per non aver fatto rispettare gli orari del riposo, mentre il danno non patrimoniale da immissioni illecite è risarcibile indipendentemente dalla prova di un effettivo danno biologico documentato. Pertanto, è stato riconosciuto il risarcimento del diritto al riposo, al sonno, al tranquillo svolgimento delle normali attività e al godimento dell’habitat domestico e di quartiere, ed è possibile agire anche contro i gestori dei locali. La Corte di Cassazione ha ritenuto responsabile per il reato di disturbo alla quiete pubblica “il titolare di un pubblico esercizio che non si adoperi per impedire rumori e schiamazzi da parte dei propri clienti con disturbo del riposo e delle attività delle persone residenti nelle vicinanze”.
Il gestore del locale risponde per disturbo della quiete pubblica se non adotta tutti i comportamenti necessari ad evitare i rumori, anche se proviene dal parcheggio riservato ai clienti della discoteca. La presenza di un cartello che invita i clienti a non fare chiasso non assolve il titolare dell’attività notturna dalla condanna per il reato di disturbo al riposo delle persone, se non si attiva per rendere effettivi i divieti e prescrizioni, magari assumendo delle guardie all’esterno del locale. Secondo la Corte di Cassazione, il gestore della discoteca, in virtù della posizione di garanzia che ricopre, deve attivarsi per impedire gli schiamazzi notturni, adottando qualsiasi mezzo che comprende la scelta del personale dedicato, la somministrazione di bevande in recipienti non da asporto, il ricorso alle forze di polizia fino ad allontanare i più rumorosi. L’adozione di tali provvedimenti può comportare una limitazione dei rumori.