Nella zona Museo/Piazza Cavour a Napoli, nella giornata del 25 maggio, c’è stata l’ennesima aggressione ai danni di un Ausiliare al Traffico, dipendente dell’ANM, addetto alla verifica del pagamento della sosta. La denuncia è del sindacato ORSA: “Dalle notizie che siamo riusciti ad ottenere, sembrerebbe che il titolare di un parcheggio privato della zona accusi i lavoratori di non aver verbalizzato tutte le vetture parcheggiate senza pagamento del ticket della sosta e che quindi gli automobilisti, non parcheggiavano le auto nel suo garage perché sostavano gratuitamente in strada, e lui avrebbe avuto perciò un calo negl’incassi“. L’aggressione verbale è poi culminata con una aggressione fisica subita dal lavoratore, che lo ha costretto a ricorrere alle cure mediche nel pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini, con una prognosi di 3 giorni.
“Il Sindacato OR.S.A. esprime massima solidarietà al lavoratore vittima di questa vile azione, inoltre difende l’operato degli Ausiliari al traffico che svolgono egregiamente il proprio servizio in una situazione ormai senza più controlli per le strade di Napoli, ma a prescindere dalle motivazioni, non è più accettabile il fatto che i lavoratori dell’ANM subiscano quotidianamente aggressioni“. Nell’ultimo mese, questa è la terza (solo nel settore sosta) grave aggressione fisica che un lavoratore è costretto a subire, due delle quali finite con il ricorso alle cure ospedaliere.
“Abbiamo più volte sollecitato l’Azienda ad incontrarci per parlare di questa grave situazione – sottolinea il sindacato – l’ultima nostra richiesta l’abbiamo appunto inviata il 20 maggio scorso, proprio per le continue aggressione subite da questi lavoratori nella zona di Piazza Cavour, dove oggi si è verificato l’accaduto, ma dall’ANM ancora non abbiamo ricevuto alcuna convocazione per affrontare la problematica. Sappiamo che l’azienda da sola non può arginare il fenomeno della violenza ormai dilagante a cui stiamo assistendo nella nostra città, però auspichiamo che metta in campo tutto quanto è nelle sue competenze e faccia leva sugli organismi preposti per tutelare le donne e gli uomini del front-line che rischiano ogni giorno di finire il proprio turno di lavoro in ospedale. Chiediamo che l’ANM, unitamente alle Organizzazioni Sindacali, affronti questa e le altre tematiche cercando le migliori soluzioni, ed in ultimo che non lasci da sole queste vittime facendosi carico di tutta la parte di denunce querele e legale“.