Lutto per la comunità di Napoli e i riders. Antonio Prisco, a soli 38 anni, è morto improvvisamente. Membro del Nidil Cigl Campania dove si occupava di riders (categoria a cui lui stesso apparteneva), si è battuto per tutta la vita per i diritti dei lavoratori e in particolare dei responsabili delle consegne. L’anno scorso aveva portato in Tribunale la nota azienda Deliveroo per l’utilizzo dell’algoritmo “Frank“, giudicato discriminatorio da una sentenza che aveva decretato come l’algoritmo declassasse i lavoratori che per motivi personali e per lo sciopero non si rendevano continuativamente disponibili al lavoro. Antonio Prisco aveva battuto anche il Covid, da cui era guarito a fine marzo, le cause della sua morte tuttavia non sono state ancora diffuse.
In tanti lo hanno ricordato, anche il segretario nazionale CGIl Maurizio Landini in occasione della Festa dei Lavoratori: “E’ scomparso un nostro amico e io voglio ricordarlo. Oggi anche i riders hanno un contratto di lavoro, è una grande vittoria e questo è anche merito di Antonio“.
Commosso il ricordo del suo gruppo, Nidil CIGL: “La tua perdita ci lascia un vuoto incolmabile, ciao Compagno! Che la terra ti sia lieve“.
Anche CGIL Campania ha voluto ricordare Antonio Prisco con un post di cordoglio: “È con profondo dolore e tristezza che abbiamo appreso della scomparsa del compagno Antonio Prisco, componente del direttivo della Nidil Cgil Napoli. Antonio era un rider. Con il lavoro e la sua passione, ha contribuito in maniera importante a svelare lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici governati da un freddo algoritmo. Ci mancherà Antonio, come compagno e come uomo, la sua allegria e il suo entusiasmo, la sua fragorosa risata, la sua sensibilità e la sua gentilezza, il suo coraggio, la sua onestà e la sua determinazione. È anche nel suo nome che continueremo a lottare. Alla sua famiglia, alla sua compagna e a tutti coloro che gli hanno voluto bene vanno le nostre condoglianze e la nostra sincera vicinanza. Un passo indietro neanche per la rincorsa. Ciao Antonio, che la terra ti sia lieve“.