Lutto e sdegno a Torre Annunziata. Un uomo di 61 anni, Maurizio Cerrato, è deceduto in seguito ad una banale lite per un parcheggio auto. I fatti sono stati ricostruiti pubblicamente dalla figlia Maria Adriana intercettata da Fanpage. La ragazza aveva lasciato la sua automobile in un tratto di strada pubblica abitualmente utilizzato da un’altra famiglia e per farlo aveva spostato la sedia che solitamente veniva utilizzata per riservarsi il posto auto. Per tutta risposta, la ragazza si era ritrovata con uno pneumatico squarciato e, ovviamente, ne era nata una prima discussione. Poco dopo era arrivato il papà Maurizio e, mentre stava cambiando la ruota, nel piazzale del garage pochi metri più avanti, i due sarebbero stati raggiunti da 5 persone, tra cui quelle con cui avevano litigato in precedenza: è in questo momento che ci sarebbe stata l’aggressione mortale. Maria Adriana ha accompagnato il papà all’ospedale di Castellammare ma l’uomo è purtroppo deceduto prima dell’arrivo. Secondo sempre Fanpage, che ha notiziato che i 5 sarebbero già stati individuati, quel parcheggio era “riservato” con la sedia da almeno 12 anni, lo si può desumere da due foto a partire appunto dal 2008.
LE REAZIONI
“Sono profondamente scosso e scioccato da quanto accaduto nella serata di ieri in via IV Novembre – afferma il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione – L’omicidio del nostro concittadino Maurizio Cerrato, e la violenza e l’efferatezza con le quali è stato perpetrato, fanno letteralmente accapponare la pelle. Questo vile e brutale assassinio è l’ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata e da sanguinose faide tra clan camorristici rivali. Sono certo che le forze dell’ordine, che in queste ore sono impegnate senza sosta nelle indagini, sapranno assicurare alla giustizia nel più breve tempo possibile i responsabili di questo assurdo ed efferato delitto. A nome dell’Amministrazione Comunale, esprimo profondo cordoglio ai familiari di Maurizio per la gravissima e assurda perdita che hanno subito. Siamo vicini a tutti loro, pronti ad offrire qualsiasi tipo di supporto e sostegno. Condividiamo il devastante dolore che stanno provando in questi momenti e che proveranno per il resto della loro vita. Nel giorno dei funerali – conclude Ascione – verrà proclamato il lutto cittadino“.
“Cara Maria Adriana, ti dobbiamo chiedere scusa. Siamo tutti colpevoli con la nostra indifferenza e con i nostri silenzi. Nessuno ti potrà restituire tuo padre, ucciso per difendere te, la sua figlia amata. Ucciso a Torre Annunziata, in un agguato come hai voluto sottolineare. Non ci sono parole per esprimere il nostro dolore, la nostra solidarietà perché la morte di Maurizio Cerrato riguarda tutti noi. Anche noi vogliamo che gli assassini vengano assicurati alla giustizia. Criminali, uomini della camorra che conoscono solo la cultura dell’arroganza e della prevaricazione. Chi ha visto, parli. Dobbiamo liberarci dalla paura”. Lo scrive in un post il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto).
“Condividendo con la chiesa sorella di Napoli lo zelo e l’amore per questa magnifica terra, sento di esprimere alla moglie e alle figlie di Maurizio Cerrato, vittima di tanta brutale violenza, la vicinanza spirituale e assicurare la preghiera mia e della chiesa di Nola tutta. La coltellata che ha ucciso Maurizio è un colpo mortale all’intera comunità civile ed ecclesiale di Torre Annunziata. Preghiamo il Signore per lui, come per un fratello del quale speriamo la pienezza della vita. Si fa difficoltà, poi, a definire umano l’efferato agire di quelli che ieri hanno voluto punire un padre e una figlia per non aver rispettato regole da loro imposte, decretando la condanna a morte di tale padre. In tempi già segnati da tanto dolore è ancora più inaccettabile che qualcuno si ritenga padrone della vita di altri, oltre che padrone di pezzi di territorio comune: assurdo che un’intera città, ricca di rette coscienze, debba essere infangata dalla delinquenza di pochi. Invoco il Signore perché doni a tutti un vero sussulto di autoconsapevolezza e la volontà fattiva di costruire insieme, nella vita quotidiana, tessuti di giustizia e legalità“. Questo invece il messaggio del vescovo della Diocesi di Nola, mons. Francesco Marino.