Un aprile nefasto per il mondo dal punto di vista della pandemia. Se molti Paesi stanno man mano sconfiggendo il virus attraverso i vaccini, due Stati in particolare stanno soffrendo terribilmente per nuove ondate. Si tratta del Brasile e dell’India. Il primo ha avuto un incremento pericoloso nelle prime due settimane di aprile, il secondo è tuttora in crisi e l’impennata non trova il suo picco.
Il Brasile ha fatto registrare infatti oltre 3.000 morti al giorno e sempre più under 40 ricoverati in terapia intensiva. Ma l’aspetto più preoccupante riguarda i bambini. Secondo i dati ufficiali diffusi dal ministero della Salute, tra febbraio 2020 e il 15 marzo 2021 il Covid-19 ha ucciso almeno 852 bambini fino a 9 anni di età, tra cui 518 neonati. Un numero che, purtroppo, sarebbe però superiore oltre il doppio secondo l’epidemiologa Fatima Marinho, dell’università di San Paolo, poiché a molti bambini deceduti in Brasile non è stato possibile effettuare un tampone visto che non ce n’erano. L’altra grave carenza ha riguardato le terapie intensive con i farmaci sedativi che si sono esauriti e con i pazienti costretti all’intubazione senza alcun palliativo, una situazione che si è verificata in almeno la metà degli ospedali del popoloso e importante Stato di San Paolo. Cosa sia successo in Brasile, Paese con 212 milioni di abitanti e con oltre 360 mila morti, è forse riconducibile alla mala gestione del Governo di Bolsonaro. Ne sono sicuri i Medici Senza Frontiere che hanno sottolineato come non ci sia stata alcuna risposta coordinata e centralizzata.
Situazione ancor più grave, se possibile, in India. Il Paese era già tristemente in alto nelle classifiche di morti e casi a livello mondiale ma negli ultimi giorni l’ultima ondata ha praticamente messo in ginocchio il popoloso Stato asiatico a tal punto che il Governo ha consigliato di indossare la mascherina anche in casa. In India, infatti, per almeno 5 giorni consecutivi, si è registrato un numero record di nuove infezioni, oltre 350.000, un livello mai raggiunto a livello mondiale. Gli ospedali sono praticamente travolti dall’afflusso di pazienti Covid e non sono attrezzati, avendo carenza addirittura anche di ossigeno. Le testimonianze diffuse dall’India parlano di una situazione tragica che costringe tanti pazienti ad essere respinti dagli ospedali e condannato alla mancanza di cure. A definire il livello di gravità della situazione è la stessa OMS che ha sottolineato come in India la situazione sia “straziante”. I morti ormai sono più di 3mila al giorno, i forni crematori sono intasati e molti stanno cominciando a bruciare i cadaveri illegalmente in luoghi pubblici (come raccontato dalla Reuters). Il Governo ha già istituito dei treni espresso per trasportare ossigeno in tutto il Paese, mentre l’OMS, l’UE e gli USA si stanno adoperando per inviare bombole e ventilatori. Nel frattempo i casi sono saliti ad oltre 16 milioni, numero che porta l’India al di sotto solo degli States e che però è destinato a salire. Preoccupa, infine, la variante indiana del coronavirus e molti Stati, tra cui l’Italia, hanno vietato gli ingressi dall’India.