Inizia l’era del governo Draghi. Un governo “senza aggettivi”, come l’ha definito il neo Presidente del Consiglio. Il nuovo esecutivo ha ottenuto la fiducia delle Camere. Mercoledì al Senato e giovedì alla Camera, il governo guidato da Mario Draghi ha ottenuto un’ampia maggioranza. Confermato il sostegno di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ad eccezione di Fratelli d’Italia. Nel dettaglio, al Senato ci sono stati 262 sì e 40 no. Alla Camera i favorevoli sono stati 535, contro i 56 contrari.
In un lungo discorso, durato 53 minuti, il nuovo premier ha toccato numerosi temi. La pandemia al centro dell’attenzione, Draghi ha sottolineato più volte che bisogna ancora affrontare l’emergenza Covid. La lotta al virus viene definita come una guerra da trincea, in cui tutti dovranno essere uniti. Si è parlato anche di vaccini, per Draghi vanno mobilitate tutte le risorse e tutte le strutture possibili, ricorrendo anche all’esercito e alla protezione civile. La pandemia dovrà essere anche lo spunto per riformare alcuni aspetti del nostro sistema sanitario, da rafforzare con più servizi di base sul territorio.
Europa e Euro punti fermi del discorso di Draghi. Il premier ha definito la moneta unica una scelta irreversibile e l’appartenenza all’Unione europea irrinunciabile e anzi da rinforzare, specialmente nel rapporto con Francia e Germania.
Si è parlato anche di tasse. Da riformare in modo organico e progressivo per alleggerire il carico fiscale. Anche la giustizia tra i nodi da affrontare. Per Draghi i processi devono avere una durata ragionevole, tenendo presenza che l’efficienza e la legalità sono condizioni essenziali per attrarre investimenti.
Un accenno, seppure poco chiaro, anche alla scuola. Sulla didattica a distanza il premier si è dimostrato scettico, sottolineando le difficoltà incontrate da molti ragazzi, soprattutto al sud. Non è da escludere che si prolunghi l’anno scolastico per recuperare i giorni persi a causa della pandemia.
Non poteva mancare un ringraziamento a Giuseppe Conte che “ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall’Unità d’Italia”. L’accenno al suo predecessore in ogni caso, è costato a Draghi qualche “buu” dai banchi del centrodestra, evidentemente ancora critici verso l’operato del vecchio governo.