La Famiglia Savoia ha chiesto scusa agli ebrei per le leggi razziali

di Redazione Zerottouno News

La Famiglia Reale dei Savoia, sul trono d’Italia fino alla Seconda Guerra Mondiale, ha chiesto scusa ufficialmente per le leggi razziali promulgate dal Governo Fascista e accettate dal sovrano Vittorio Emanuele III. Con una lettera indirizzata alla Comunità Ebraica, il principe Emanuele Filiberto, è ritornato a parlare di quella pagina nera di storia italiana:

Mi rivolgo a tutti voi per esprimervi la mia sincera amicizia e trasmettervi tutta il mio affetto. Vi scrivo a cuore aperto una lettera certamente non facile, una lettera che può stupirvi e che forse non vi aspettavate. Reputo giunto, una volta per tutte, il momento di fare i conti con la Storia e con il passato della Famiglia che oggi sono qui a rappresentare, nel nome millenario di quella Casa Reale che ha contribuito in maniera determinante all’unita d’Italia.

Scrivo a voi, Fratelli Ebrei, nell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, data simbolo scelta nel 2000 dal Parlamento della Repubblica Italiana, a memoria perpetua di una tragedia che ha vista perire per mano della follia nazi-fascista 6 milioni di ebrei europei, di cui 7500 nostri fratelli italiani.

E’ nel ricordo di quelle sacre vittime italiane che desidero oggi chiedere ufficialmente e solennemente perdano a nome di tutta la mia Famiglia. Ha deciso di fare questa passo, per me doveroso, perchè la memoria di quanta accaduto resti viva, perchè il ricordo sia sempre presente.

Condanno le leggi razziali del 1938, di cui ancor oggi sento tutta il peso sulle mie spalle e con me tutta la Real Casa di Savoia, dichiaro solennemente che non ci riconosciamo in cosa fece Re Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile, un’ombra indelebile per la mia Famiglia, una ferita ancora aperta per ‘Italia intera.

Condanno le leggi razziali nel ricordo del mio gloriosa avo Re Carlo Alberto che il 29 marzo 1848 fu tra i primi Sovrani d’Europa a dare agli italiani ebrei la piena uguaglianza di diritti.

Condanno le leggi razziali nel ricordo dei numerosi italiani ebrei che lottarono con grandissimo coraggio sui campi di battaglia dell’Ottocento e del primo Novecento da veri Patrioti.

Condanno la firma delle leggi razziali nel ricordo della visita alla nuova Sinagoga di Roma che proprio il mio bisnonno Vittorio Emanuele III fece nel 1904, che il 13 gennaio dello stesso anno si disse addirittura favorevole alla nascita dello stato ebraico e così si espresse: “gli ebrei, per noi, sono Italiani, in tutto e per tutto”.

Desidero che la Storia non si cancelli, che la Storia non si dimentichi e che la Storia abbia sempre la possibilità di raccontare quanta accaduto a tutti coloro che hanno fame e sete di verità. Le vittime dell’Olocausto non dovranno mai essere dimenticate e per questa motivo, ancor oggi, esse ci gridano il loro desiderio di essere giustamente ricardate.

Anche la mia Casa ha sofferto in prima persona, sebbene per motivi politici, ed è stata ferita profondamente negli affetti pù cari: come potremmo dimenticare la tragica tine di mia zia Mafalda di Savoia, morta il 28 agosto 1944 nel campo di concentramento di Buchenwald dopo un’atroce agonia? Come potrei dimenticare che anche mia zia Maria di Savoia fu deportata con il marito e con due dei loro figli in un campo di concentramento vicino a Berlino? Ed entrambe erano figlie sempre dello stesso Vittorio Emanuele III.

Scrivo a voi, fratelli Ebrei, con viva e profonda emozione nel lancinante ricordo del rastrellamento del Ghetto avvenuto il 16 ottobre 1943. Scrivo a voi, fratelli Ebrei, nell’angoscioso ricordo delle troppe vittime che la nostra amata Italia ha perso. Scrivo a voi questa mia lettera, sinceramente sentita e voluta, che indirizzo a tutta la Comunità italiana, per riannodare quei fili malauguratamente spezzati, perchè sia un primo passo verso quel dialogo che oggi desidero riprendere e seguire personalmente.

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