E’ stato un percorso lungo e tortuoso segnato da tensioni, crisi politiche e accordi difficili ma, a quattro anni e mezzo di distanza dal referendum sulla Brexit, si è concluso il periodo di transizione e i rapporti commerciali tra Gran Bretagna e Unione Europea saranno regolati dallo storico accordo firmato dai leader europei e dal premier britannico Boris Johnson alla vigilia di Natale. Dal primo Gennaio 2021 le relazioni economiche e sociali tra Londra e Bruxelles sono cambiate segnando un cambiamento epocale dopo quasi 50 anni dall’adesione del Regno Unito alla CEE.
Se da un lato non saranno introdotte né quote né dazi doganali, dall’altro viene a cessare la libera circolazione di merci e persone.
Ma vediamo nello specifico i punti principali contenuti nell’accordo:
- Commercio tra Regno Unito e Ue – Come detto, sarà evitata in modo quasi completo l’applicazione di dazi alle frontiere su merci e prodotti esportati da Regno Unito ed Europa e non ci sarà un limite alla quantità di prodotti commerciabili tra i due territori. Prodotti come piante, animali ed alcuni generi alimentari, hanno però bisogno di certificati e licenze specifiche. Quanto alla pesca, l’Europa rinuncia ad un quarto (in valore) della quota di pesce catturato nelle acque del Regno Unito, molto meno dell’80% inizialmente richiesto dalla Gran Bretagna. Il sistema sarà in vigore per 5 anni e mezzo, dopodiché le quote saranno riesaminate.
- Residenza e turismo –Per i cittadini europei viene a mancare il diritto automatico ad abitare e lavorare nel Regno Unito (idem per i britannici in Europa). Chi già abita in Gran Bretagna continuerà ad avere gli stessi diritti sino al 30 giugno, dopodiché sarà obbligatorio aver ottenuto la cittadinanza britannica o il permesso di residenza a tempo indefinito. E’ poi necessario il passaporto (senza visto) per viaggiare nel Regno Unito e restarci fino a tre mesi. Per un periodo più lungo, nel caso in cui si intenda soggiornare per ragioni di lavoro o di studio, cittadini europei ed extracomunitari saranno equiparati ed occorreranno quindi dei visti specifici. Inoltre, per limitare gli ingressi, vengono introdotte liste di priorità legate al possesso di un contratto di lavoro già garantito, con un salario minimo annuo lordo di almeno 25.600 sterline (oltre 28.000 euro). Il tutto all’interno di un sistema di filtro degli ingressi a punti (ne servono 70) in cui si valuterà fra l’altro il livello di specializzazione e la padronanza della lingua inglese. È prevista invece una corsia preferenziale (fast-track entry) per ottenere il visto per i lavoratori del settore sanitario.
- Sanità – La tessera sanitaria europea di assicurazione malattia non è più valida, anche se i tesserini emessi prima della Brexit continueranno a essere riconosciuti sino alla scadenza. Potranno rinnovare la propria tessera e continuare a godere delle agevolazioni cui dà diritto gli studenti britannici che si trovano nell’Ue, i cittadini europei nel Regno Unito e alcuni pensionati britannici che abitano in Europa assieme alle rispettive famiglie.
- Università – Chi si iscriverà all’università dal 2021 pagherà una retta piena, al pari degli extracomunitari, che a seconda degli atenei può arrivare fino all’equivalente di oltre 30.000 euro per anno accademico. Inoltre, la Gran Bretagna esce dal programma Erasmus.
- Roaming telefonico – Termina l’accordo europeo sulle tariffe dei cellulari all’estero e il roaming gratuito. Gli europei che si recano in Gran Bretagna, e viceversa, pagano da oggi di più per fare chiamate e mandare messaggi.
- Duty free – Da oggi i britannici possono acquistare in Europa alcool e tabacco duty-free per un totale di 18 litri di vino e 42 litri di birra e 200 sigarette.