C’è chi dice che gli artisti sono tali se hanno qualcosa da dire, e Giovanni Conelli ne ha di cose da dire; a soli 21 anni, poche settimane fa ha annunciato l’uscita del suo terzo album, “Dietro un’onda dell’oceano”. Tanto talento ed una bomba ad orolgeria in corpo che esplode ad ogni sua esibizione, quella stessa bomba che gli ha dato la forza e la caparbietà per fargli incidere tra album a soli 21 anni. Giovanni Conelli è nativo di Mariglianella e nasce nel 1993; già a 11 anni si avvicina ad una chitarra, a 16 anni comincia a scrivere i propri testi, evocativi, carichi di citazioni e suggestioni. Dopo i primi due dischi e le esperienze live, tra cui la partecipazione a “Palco Libero”, Rassegna per Artisti Emergenti del Teatro Trianon di Napoli, e svariate serate a Roma, sceglie di dare una decisa svolta alla propria produzione musicale, partecipando al progetto “Imaginary Landscape” di Michele Voltini, realizzando così il suo terzo disco, un lavoro del tutto inedito, per quanto riguarda il suono e il testo. Imaginary Landscape è un’etichetta discografica, creata appunto di Michele Voltini, che nasce dopo un lungo periodo di esperienza come fonico, producer e grafico. Il nome è un tributo alla genialità di John Cage, e il logo, una sorta di segnale stradale, è manda un chiaro messaggio : la musica contiene in sé due nature, quella onirica e quella reale, la leggerezza dell’arte musciale, contrapposta (o blianciata) alla compattezza e alla rigidità della tecnica.
Il suo terzo disco è una tempesta di suoni e immagini marine che colpisce subito chi si avvicina; già la copertina è uno spettacolo per gli occhi, troviamo infatti la celebre “Grande onda” del pittore giapponese Hokusai. L’ultima fatica di Giovanni Conelli è strutturata in 4 brani, legati da un filone naturale e armonioso, che ci portano quasi a “nuotare” da un brano all’altro. Il disco si apre con un’intro strumentale che praticamente anticipa e riassumel’intero lavoro, un omaggio coinvolgente a “La Tempesta” di Shakespeare. A seguirle il singolo “Oceano”, accompagnato dal video realizzato da Alessio Avino, regista dei “Die Blaue Blume”. Le canzoni ci accompagnano per un percorso naturale, che va dall’impetuosa forza dell’onda al disfacimento delle rocce, all’erosione lenta. “Deserti” è il brano seguente, mite, che sembra quasi condurre alla meditazione.
Si “nuota” poi fino a “L’elettricità”, la scarica adrenalinica ci fa fare un tuffo negli abissi, la corrente ci trascina fino a farci riemergere a Napoli, un omaggio alla sua veste barocca, alla sua bellezza accattivante, contraddittoria e imperfetta. A chiudere questo lavoro, lo splendido contributo dei Microlux che remixano egregiamente “Oceano”, concedendo al brano atmosfere nordeuropee e misurata sensualità.
Lo stile di Giovanni Conelli è inedito, lavora sulla sottrazione di suoni, le parti strumentali lasciano il posto a computer ed effetti vocali, dando vita a una perfetta sintonia di testi cantautorali e suoni elettronici, che colpisce per intensità e armonia.
Tanta voglia di dimostrare, tante cose da dire e tanta forza per farlo; il cammino di Giovanni Conelli è in discesa e più che mai fruttuoso. “3 is the magic number”, per il momento.
di Nello Cassese