Doveva essere una festa per i commercianti del Vomero, che per l’occasione avrebbero venduto di più, vista l’affluenza notevole di persone.
La notte bianca al Vomero era stata annunciata dal Comune, come un momento di aggregazione virtuosa, sia dal punto di vista della socializzazione, che dal punto di vista economico. Si prospettavano benefici per i commercianti della zona, che avrebbero migliorato il bilancio delle vendite in crisi. Ma così non è stato.
In molti lo avevano previsto: perciò la maggior parte dei negozi sono rimasti chiusi.
A trionfare sono state le innumerevoli bancarelle di cibo Kitsch.
E l’incuria, la negligenza dei consumatori di che hanno sporcato le zone con i resti di cibo sparsi in ogni dove.
Alla fine, della notte bianca è rimasta, oltre alla solita spazzatura, una lunga scia di rifiuti di cibo che fuoriuscivano dai cestini ricolmi, e che marcivano per le strade ridotte come una fogna.
C’era di tutto: pomodori spiaccicati per terra, cicche di sigaretta, cartoni abbandonati, il doppio dei rifiuti già normalmente presenti, che emanavano un odore nauseabondo che attirava mosche appiccicose.
Tutta questa spazzatura, essiccata, ha reso l’aria irrespirabile.
Per i Vomeresi, risvegliarsi in questo degrado è stato un incubo!