E’ difficile limitare la figura di John Lennon a quella del geniale musicista, leader dei “Beatles” , del poeta folle e anticonformista, eccentrico e provocatore.
Un ‘icona anche di stile: i suoi occhialini neri da intellettuale e il suo stile di vita così personale, hanno infervorato la mente di molti.
Ma John Lennon non fu solo questo.
Ricordarlo… vuol dire rimpiangere un’idea del mondo che la storia ha dimenticato nell’immaginazione di chi ha sognato come lui: Che non c’ era nulla per uccidere o morire, che tutti siamo nati nello stesso paese, che è la terra”.
Sono alcuni versi di “Imagine”, la sua canzone più bella.
Ma anche l’espressione di un modo di vivere la vita, libera dai confini che tarpano le ali di un volo verso un unico cielo infinito, sotto il quale ogni uomo ha diritto a essere semplicemente felice.
“Non esiste il paradiso né l’inferno” cantava John Lennon, solo un unico paese, dove “non c’è ragione per non credere che tutti gli uomini possano vivere in pace”.
Oggi Lennon avrebbe compiuto 73 anni.
Chissà se avrebbe saputo regalarci un altro sogno universale, un’altra “imagine” della realtà, ormai orfana di una visione del mondo semplice e essenziale.
Il sogno disegnato da Lennon, da alcuni fu giudicato naif, perché non teneva conto della complessità del reale che prima o poi infrange i sogni più belli.
Ma anche se fosse, anzi anche se è così, immaginare che possa esistere un mondo perfetto di pace e amore, fa comunque bene al cuore!