Una buona notizia sul fronte del vaccino contro il coronavirus: dagli USA le operazioni di Pfizer e BioNTech hanno portato ad un vaccino che per ora è efficace al 90%. Il loro vaccino in due dosi, infatti, è nella fase finale degli studi clinici sull’analisi di un campione di 94 volontari infetti con almeno un sintomo. Nonostante alcuni dubbi, soprattutto sulla portata immunitaria (che le aziende quantificano in almeno un anno di efficacia) e sulla distribuzione mondiale (il vaccino necessita di bassissime temperature per il trasporto), molti leader mondiali e scienziati hanno accolto con grande fiducia questi studi.
Il vaccino è sviluppato dal colosso americano Pfizer e dall’innovativa azienda tedesca BioNTech. La prima, nata nel 1849 a New York, è una delle più note case farmaceutiche, “madre” del Viagra e dell’antinfiammatorio Celebrex; la seconda, nata nel 2008, è specializzata sulla nuova frontiera delle immunoterapie per malattie gravi.
I prossimi passi per il potenziale neo-vaccino contro la pandemia saranno una pubblicazione in dettaglio degli studi clinici. In particolare, sono stati arruolati quasi 44.000 volontari su scala mondiale, lo studio dovrebbe proseguire finchè non saranno esaminati 164 pazienti infetti. L’azienda aveva però previsto degli esiti preliminari, ora svelati e che hanno visto un’immunità a 28 giorni dall’iniziale dose e a sette dalla seconda. Un prescritto periodo di osservazione di due mesi del primo gruppo di pazienti, per controllare appieno efficacia e effetti collaterali ad oggi assenti, terminerà entro la terza settimana di novembre. A quel punto scatterà una richiesta d’emergenza per l’uso del vaccino.