Flashdance è un film di genere musicale-sentimentale-drammatico del 1983 diretto da Adrian Lyne. La pellicola, scritta da Tom Hedley e Joe Eszterhas ha per interpreti principali Jennifer Beals (Alexandra “Alex” Owens), Michael Nouri (Nick Hurley), Lilia Skala (Hanna Long), Sunny Johnson (Jeanie Szabo), Kyle T. Heffner (Richie), Belinda Bauer (Katie Hurley), Lee Ving (Johnny C.), Ron Karabatsos (Jake Mawby), Malcolm Danare (Cecil), Cynthia Rhodes (Tina Tech), Philip Bruns (Frank Szabo), Micole Mercurio (Rosemary Szabo), Lucy Lee Flippin (segretaria) e Don Brockett (Pete).
La pellicola, che ha lanciato l’allora ventenne Jennifer Beals e fatto conoscere al grande pubblico il regista britannico, ebbe un enorme successo al botteghino (circa 201 milioni di dollari di incasso globale) diventando in Italia il maggior successo della stagione cinematografica 1983-84. Fra i riconoscimenti sono da segnalare l’Oscar 1984 ed il Golden Globe “miglior canzone” (Falshdance…What a Feeling a Giorgio Moroder, Keith Forsey e Irene Cara), il Golden Globe “miglior colonna sonora” (Giorgio Moroder) e il Premio BAFTA “miglior montaggio sonoro” (Bud S. Smith e Walt Mulconery). Il successo però si contrappone alla stroncatura da parte della critica culminata in una candidatura ai Razzie Award, ovvero gli (anti)Oscar “Peggio del Peggio”.
TRAMA La diciottenne Alex Owens lavora come operaia saldatrice di giorno e come ballerina in un locale notturno, coltivando il sogno di entrare all’Accademia di Danza di Pittsburgh. Si allena senza sosta, ma quando si reca alla scuola per iscriversi a un’audizione, si fa prendere dallo scoraggiamento e rinuncia. Una notte, nel locale dove si esibisce incontra Nick Hurley, suo capo in fabbrica. I due si piacciono, ma Alex non ritiene corretto iniziare una relazione col proprio capo. Nei giorni successivi un equivoco personaggio, Carlos, cerca di convincere Alex e la sua amica Jeanie ad andare a lavorare nel suo night club. Le ragazze rifiutano, ma solo l’intervento di Nick farà desistere Carlos, ormai passato alle minacce. Così Alex inizia a frequentare Nick e di lì a breve i due si trovano legati in un’appassionata storia d’amore. Nel frattempo, Alex apprende di essere stata ammessa ad un’audizione dell’Accademia di Danza grazie ad una raccomandazione di Nick. Tra mille dubbi si presenta al provino. E anche se l’emozione le fa sbagliare il primo passo, con coraggio ricomincia e si lancia nella sua trascinante coreografia: un insieme di danza classica, moderna e breakdance che le permette di conseguire l’ammissione.
“Prova a chiudere gli occhi, e potrai vedere la musica.”
ANALISI La storia di una ragazza dei bassifondi che lotta duramente per mantenersi indipendente, spera e alla fine trova un atteso, sudato e meritato riscatto grazie al sogno di una grande passione viene scandita in un ritmo veloce come la travolgente ed emozionante colonna sonora. La musica e la danza sono indubbiamente i punti di forza che arricchiscono una trama che può sembrare a tratti anche banale per chi crede che il cinema sia soprattutto battute e dialoghi. Ma quando si parla di dramma musicale bisogna ricordare che le parole, qui comunque sfruttate a dovere per descrivere le difficoltà di una sopravvivenza assai dura (l’ingresso di Alex all’accademia di danza e la tragedia sfiorata della vicenda di Jeanie), spesso servono solo come sostegno alle emozioni che vivono e commuovono attraverso il silenzio degli animi che devono semplicemente farsi trasportare dal soundtrack di esibizioni spettacolari ed immagini suggestive.
“Tutta sola ho pianto
lacrime silenziose piene di orgoglio
in un mondo fatto di acciaio,
fatto di pietra.”
CURIOSITÀ, STRONCATURA E INFLUENZA La protagonista Jennifer Beals aveva ben quattro controfigure che la sostituivano durante le scene di ballo, fra le quali sono da rilevare la ballerina e attrice francese Marine Jahan, sua controfigura principale, il ballerino portoricano Richard “Crazy Legs” Colòn e la ginnasta Sharon Shapiro (è lei che si slancia a rallentatore attraverso l’aria durante l’audizione). Nonostante il successo del film le abbia dato fama mondiale la Beals, di carattere schivo e riservato, rifiutò altre offerte preferendo il cinema indipendente alle grandi produzioni hollywoodiane (“non ho il coraggio morale per resistere a quel genere di attenzioni”) e la sua interpretazione più recente, nel 2019, è sul piccolo schermo nella serie tv The L World e nel suo sequel The L World: Generation Q nel ruolo di Bette Porter.
L’attrice è molto amica del regista, maestro del pulp, Quentin Tarantino che soggiornò spesso a casa sua quando ancora non era un regista affermato, tanto che lo stesso le dedica un ringraziamento speciale nei titoli di coda del suo film-manifesto Pulp Fiction oltre che a offrirle una parte nel suo esordio alla regia, Four Rooms. Adrian Lyne risultò la terza scelta per la regia dopo il rifiuto di David Cronenberg (La Mosca) e di Brian de Palma (Scarface). Nella scena della gara di pattinaggio su ghiaccio dell’amica di Alex, Jeanie, il brano che accompagna la sequenza è una cover eseguita da Laura Branigan del brano Gloria, successo di Umberto Tozzi.
Nonostante il grande successo al botteghino ed i riconoscimenti, il film venne stroncato da molti critici fra cui Roger Ebert che lo inserì nella lista Film peggiori della storia. Ai rimproveri di due settimanali, The New Yorker (“un serie di videoclip rock”) e The Guardian (“un successo ridicolo”) seguirono la candidatura ai Razzie Award (peggiore sceneggiatura a Michael Nouri). In Italia Morando Morandini e Pino Farinotti assegnano nei loro dizionari di cinema, rispettivamente, due e tre stelle (su cinque) al film.
La critica spesso (per non dire sempre) dissente col favore del pubblico. Tuttavia l’influenza che il film esercitò in seguito la si nota in ambito musicale quando Jennifer Lopez lo omaggia nel 2003 nel videoclip I’m Glad, preceduta due anni prima dall’ex Ginger-Spice Geri Halliwell al minuto 1’46’’ del videoclip/cover It’s Raining Men.
(da sinistra) Jennifer Beals, il regista Alexander Rockwell e, di spalle col casco, Nanni Moretti.
Ed è un italiano, il regista e attore Nanni Moretti, a omaggiare nel 1993 la pellicola nel suo film ad episodi Caro Diario con un riferimento testuale (La Vespa: “… In realtà il mio sogno è sempre stato quello di saper ballare bene… Flashdance si chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la vita…” ) e soprattutto incontrando la protagonista Jennifer Beals in persona con cui intrattiene un surreale siparietto in linea col suo stile nevrotico. Nella stagione teatrale 2010-2011 la Stage Entertainment ha prodotto la versione italiana teatrale del musical Flashdance in tour in Italia. Simona Samarelli interpreta il ruolo di Alex (sostituita poi per infortunio da Marta Belloni) mentre Filippo Strocchi veste i panni di Nick Hurley.
“Chi rinuncia ai propri sogni è costretto a morire.”
MAI RINUNCIARE AI SOGNI La vita vera è sempre, mai come adesso, una lotta senza fine per realizzare sé stessi. Se vieni da una realtà in cui bisogna sudare passando attraverso delusioni che possono precipitarti in un Inferno mascherato di benessere, coltivare i propri sogni opponendo alla dura realtà la passione per una qualsiasi forma di arte, musica e danza in questo caso, può salvarti la vita.
“Essere è credere.
Posso avere tutto ciò che voglio.”
Come ha insegnato un grande uomo come Nelson Mandela, un vincitore è un sognatore che non si è arreso. Pertanto, come la stessa Alex, una bellissima e bravissima Jennifer Beals, impara nell’immancabile lieto fine della sua storia, per coltivare un sogno bisogna lottare contro tutto, tutti e soprattutto contro sé stessi perché la paura esiste in ogni essere umano, va accettata e superata con tutto l’impegno che si può dare. Indipendentemente dal risultato (vinci o perdi è purtroppo questione di fortuna) se davvero credi in qualcosa che ti fa sentire vivo, devi andare avanti con tenacia e alla fine impari qualcosa che ti fa crescere.
“Ora sto ballando per la mia vita.
PRENDI LA TUA PASSIONE
E FALLA AVVERARE.”
CULT PER CHI AMA MUSICA E DANZA.