Recovery Fund: cos’è e come funziona

di Vincenzo Persico

Il Recovery Fund è un nuovo strumento europeo per la ripresa approvato, dopo quattro giorni di negoziato, dal Consiglio europeo straordinario del 21 luglio per affrontare l’emergenza economica causata dalla pandemia. I Capi di Stato e di governo europei hanno previsto di incrementare il bilancio su base temporanea tramite nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari per un ammontare pari a 750 miliardi di euro (390 di contributi a fondo perduto e 360 di prestiti).

All’Italia sarà destinata una fetta piuttosto grande del Recovery Fund, circa 209 miliardi di euro ripartiti in 81,4 miliardi in sussidi e 127,4 miliardi in prestiti. Per poter usufruire di queste risorse che, chiariamolo, non saranno disponibili nell’immediato, i governi dovranno inviare alla Commissione europea i Piani di ripresa e di resilienza entro fine aprile 2021.

Questi piani, che devono rispettare alcune linee guida quali la sostenibilità ambientale, la produttività, l’equità, la stabilità macroeconomica e la transizione digitale, saranno negoziati con le autorità comunitarie e dovranno essere oggetto di un via libera passo passo facendo così passare anche alcuni mesi tra la presentazione del progetto ed il via libera da parte delle istituzioni europee.

Una bozza del piano italiano è già stata presentata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte a Camera e Senato per dare il via all’iter da seguire per l’interlocuzione con l’Europa. Tra i progetti proposti spicca la proroga di tre anni per superbonus del 110% e sisma bonus e quella di cinque anni per il Piano 4.0. Ci sarebbe poi l’irrobustimento delle buste paga dei lavoratori con la detassazione degli aumenti, lo stop all’uso del contante e la riforma della riscossione. Centrali gli interventi per la ripresa, come quelli riguardanti il 5G, la sanità ed il green.

Una volta pronti questi piani dovranno essere valutati dalla Commissione Europea ed anche dal Consiglio. Più veloci saranno i tempi di presentazione più presto potrebbero ottenersi questi fondi. L’Europa infatti auspica che già in Gennaio i piani vengano consegnati così da procedere alle prime erogazioni entro il primo semestre 2021.

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