A partire dal 14 settembre quasi 9 milioni di studenti torneranno tra i banchi di scuola. Nonostante il tentativo di avere una linea ordinaria, ben 7 Regioni hanno deciso di non aprire prima delle elezioni o, almeno, dopo il 14 settembre: Friuli Venezia Giulia (16 settembre), Sardegna (22 settembre), Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania (tutte il 24). Resta però un’apertura difficile e con molte pecche, a dirlo è il Sole 24 Ore con una puntuale analisi dei numeri.
Sono oltre 2,2 milioni i banchi monoposto ancora non consegnati, così come sono circa 50mila i ragazzi che, per via delle aule troppe piccole che non possono garantire il distanziamento sociale, avranno problemi. Sono 60mila invece le cattedre ancora scoperte, con il corpo docenti che troverà difficoltà però anche nel ramo del sostegno: almeno 2 ragazzi con disabilità su 3 non avrà il suo vecchio insegnante e dovrà cambiarlo. Il 50 per cento del personale scolastico, invece, non ha fatto il test sierologico e tra chi l’ha fatto ci sono 13mila persone che sono risultate positive al test e non torneranno in sede il 14.
Delicata anche la gestione dei trasporti pubblici, i bus potranno arrivare ad ospitare non oltre l’80% dei passeggeri e, in caso di sforamento, saranno consentiti solo viaggi di 15 minuti con studenti in piedi. Infine, da tenere sotto controllo la questione ambientale: il Governo dovrebbe consegnare 77 milioni di mascherine e dovranno essere smaltite 9mila tonnellate di dpi. La mascherina sarà obbligatoria sugli scuolabus e in quelle aule dove non c’è ancora distanziamento, centinaia di ragazzi quindi già dal 14 potrebbero ritrovarsi ad indossare una mascherina durante la lezione.