Il primo vaccino italiano sperimentato in Italia. Allo Spallanzani è stata infatti inoculata ad un essere umano la prima dose del vaccino contro il coronavirus progettato dall’azienda Biotech Reithera di Castel Romano e finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. In migliaia si erano candidati per mettere alla prova il vaccino italiano e alla fine è stata scelta una donna che per ora non ha effetti collaterali.
Il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, citato da Rainews, ha infatti affermato: “La paziente viene controllata ogni 4 ore e sta molto bene, non sembra avere effetti collaterali. Verranno controllati tutti i valori, poi andrà a casa e verrà monitorata nelle prossime 12 settimane. Se tutto andrà per il meglio e termineremo questa sperimentazione entro l’anno, e se siamo bravi e veloci ora, potremmo avere il vaccino entro primavera prossima in base commerciale. La previsione è questa. Si inaugura così la classica fase uno – ha concluso Vaia – che dovrà verificare se la dose di vaccino non darà effetti collaterali al paziente e, soprattutto, se questa dose è immunogenica, se capace cioè di produrre all’interno dell’organismo la creazione di anticorpi. I cittadini sottoposti alla sperimentazione, fino all’autunno, verranno osservati per 12 settimane. La seconda e la terza fase prevedono la sperimentazione nei paesi dove la virulenza è molto più alta rispetto all’Italia, come il Brasile o il Messico“.