Il medico di famiglia va in pensione ed oltre 1500 pazienti di Casamarciano restano senza assistenza. A denunciare il gravissimo disservizio è il sindaco Andrea Manzi che ha inviato una nota all’Asl Na3 Sud in cui precisa che “il problema è stato più volte sollecitato ma non ha trovato riscontro concreto da parte dell’azienda sanitaria preposta“. “Si è creata una situazione davvero paradossale – aggiunge Manzi – il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, viene regolarmente negato ai cittadini di Casamarciano“.
Tutto nasce all’indomani della messa in quiescenza del dottore Giovanni Cavaccini avvenuta lo scorso 30 giugno. Nonostante i solleciti da parte del primo cittadino non si è provveduto alla nomina del sostituto, creando così non poche difficoltà ai pazienti, molti dei quali anziani. “È necessario avere un ambulatorio in paese che assicuri presenza e continuità – continua il sindaco Manzi – invece, ad oggi, la scelta a cui sono chiamati i cittadini è spalmata sull’intero distretto sanitario con tutte le enormi difficoltà per i degenti, a cominciare dagli spostamenti. È impensabile che un anziano, per giunta ammalato, sia costretto a recarsi in un comune limitrofo senza avere la possibilità di scegliere l’eventuale sostituto in loco. La rabbia nasce anche nei confronti della categoria dei medici che, venendo meno al giuramento di Ippocrate, non danno la disponibilità per l’ambulatorio se non sicuri di un numero minimo di pazienti. Tutto ciò è davvero assurdo – conclude Manzi – Aspetto tre giorni. Dopo andrò alla Procura della Repubblica“.