“Appena qualche giorno fa, il 18 giugno, avevamo scritto per l’ennesima volta alla Regione e all’Asl per chiedere di evitare la chiusura del centro di prima assistenza della Trusso ed, anzi, inserirla nella rete dei pronto soccorso. Non solo siamo stati ignorati, ma anche beffati: il primo luglio la prima assistenza chiude sia alla Trusso e che alla Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano. Questo stato di cose avrà anche ripercussioni occupazionali: decine di medici e operatori sanitari perderanno il lavoro, mentre decine di migliaia di cittadini dovranno andare a Nola o Boscotrecase (quando smetterà di essere ospedale covid) per ricevere assistenza. Chi ha voluto tutto questo dovrebbe semplicemente vergognarsi“. A dirlo è il sindaco di Ottaviano Luca Capasso, primo cittadino del Comune su cui insiste la clinica Trusso.
A fargli da eco anche il sindaco di San Giuseppe Vesuviano, Vincenzo Catapano, Comune invece su cui insiste la Clinica Santa Lucia: “Devo comunicarvi, con grande rammarico, che il Presidente De Luca ha deciso di chiudere, a partire dal 30 giugno, il servizio di pronto soccorso e prima assistenza svolto dalle strutture sanitarie private, tra cui la Clinica Santa Lucia, che insiste nel nostro Comune, e la Clinica Trusso di Ottaviano. Già il 20 febbraio 2019, immediatamente, percependo la gravità del provvedimento in termini di compromissione dei livelli di assistenza sanitaria fornita ai cittadini dei nostri popolosissimi territori, mi sono fatto promotore di una richiesta di revoca del provvedimento, attraverso la quale evidenziavo che la decisione avrebbe indotto il collasso dei presidi di pronto soccorso pubblici degli Ospedali di Nola, Sarno e Nocera, già gravemente sovraffollati prima dell’emergenza sanitaria da Covid-19″.
“Riuscii ad ottenere – continua il sindaco – dopo una seconda richiesta, una proroga dell’apertura, rivelatasi essenziale, fino al 30 giugno 2020. Circa un mese fa, approssimandosi la data del 30 giugno, nel timore che potesse avverarsi la chiusura degli indispensabili presidi di pronto soccorso, scrissi nuovamente al presidente De Luca, chiedendogli di rivalutare il provvedimento assunto. Tuttavia, dal momento che il Presidente De Luca è rimasto sordo alla mia veemente ulteriore richiesta, motivata, oggi, anche dalla grave e perdurante emergenza sanitaria, l’ASL ci ha comunicato che a partire dal 30 giugno, per un taglio, una ferita, o avvertendo gravi sintomi che ci pongano in pericolo di vita, non potremo accedere più ai servizi di pronto soccorso della Clinica Santa Lucia e della Clinica Trusso“.