“Premesso che con decreto regionale n. 42 del 31/05/2018, adottato dal Commissario ad Acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del SSR Campania, si stabilì che dal primo gennaio 2020 dovevano cessare le prestazioni di Prima Assistenza, erogate ai sensi del Dgrc n. 6884/1998 dalle Case di Cura private accreditate. Si tratta di quattro Case di Cura in tutta la Regione Campania, due delle quali (la Cardiomed-Trusso di Ottaviano e la Casa di Cura S. Lucia di San Giuseppe Vesuviano) si trovano nel territorio vesuviano e svolgono un ruolo importantissimo, garantendo assistenza sanitaria a centinaia di migliaia di persone. Successivamente, con DCA n 104 del 16/12/2019 si autorizzava le predette strutture a svolgere prestazioni di Prima Assistenza per ulteriori sei mesi a partire dal 1 gennaio 2020. A tutt’oggi, non sono pervenute ulteriori disposizioni in merito“. Lo ha detto il senatore della Lega Francesco Urraro che ha inviato un’interrogazione ministeriale in riferimento alla decisione di chiudere i Pronto Soccorso a San Giuseppe Vesuviano ed Ottaviano.
“Con la cessazione delle prestazioni di Prima Assistenza i cittadini dovranno rivolgersi, anche per casi non particolarmente gravi, ai Pronto Soccorso degli Ospedali civili di Nola e Boscotrecase, che si troverebbero ad essere ulteriormente gravati di lavoro. Ben note sono, peraltro, le difficoltà organizzative e logistiche con le quali tali ospedali già sono costretti ad operare. Considerato che, sempre dal primo luglio 2020, le Case di Cura non dovranno più sostenere i costi h24 dei servizi medici, infermieristici e diagnostici, verranno inevitabilmente messi in discussione anche i livelli occupazionali in tali strutture, con un ulteriore danno ad un territorio che già soffre fortemente della mancanza di posti di lavoro. Tale stato di cose, crea non solo una grave situazione di disagio nella quale si troveranno gli abitanti di gran parte dell’area vesuviana e nolana, ma anche una serie di problemi a una vastissima fascia della popolazione campana, che perderà essenziali punti di riferimento in termini di assistenza alla salute“, ha continuato il senatore nella sua interrogazione.
“Si chiede – conclude il senatore – al Ministro in indirizzo, di intervenire urgentemente affinchè possa rivedere il DM n. 70 del 2015 e nella fattispecie i punti relativi agli standard strutturali e quantitativi dell’assistente ospedaliera, o se intende adottare altre iniziative urgenti, rispetto alle problematiche sopra elencate“.