Avevano patrimoni da sceicchi, eppure questo non li ha fermati dal frodare il fisco ed ottenere il reddito di cittadinanza. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza investigando su circa 500 boss e affiliati alla ‘ndrangeta di Reggio Calabria e provincia. 101 di loro avevano ottenuto per diverso tempo (falsificando domande o eludendo i controlli dei vari CAF) il sostegno economico dello stato, altri 15 erano invece in attesa della risposta. Tra di essi anche Alessandro Pannunzi, figlio di Roberto “Bebè”, grande broker della cocaina che si vantava di pesare i soldi invece di contarli, e a sua volta invischiato nel traffico mondiale di droga grazie anche ad un matrimonio con la figlia di un narcotrafficante della città colombiana di Medellin. L’operazione è la continuazione di quella che già mesi fa aveva scoperto criminali del posto con auto di lusso e il reddito di cittadinanza. I mafiosi avevano per ora ricevuto in totale, irregolarmente, circa 500mila euro di sussidi dallo Stato ed altri erano pronti a riceverne ulteriori 400mila.
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