Due mesi di totale buio, il periodo più duro dal Dopoguerra. L’Italia è paralizzata, molte serrande sono ancora abbassate e tanti professionisti e imprenditori restano ancora a casa. Tanti i settori colpiti, di alcuni se ne parla con preminenza, di altri si attendono gli sviluppi. Tra di essi c’è sicuramente il comparto dello spettacolo e dell’intrattenimento. Il settore è forse quello che ora ha più incognite, l’aggregazione propria di questo settore è in evidente contrasto con le norme stringenti anti-assembramenti. Eppure, quando si dovrà tornare alla normalità, la gente avrà bisogno di riprovare a divertirsi e a sorridere. Ma soprattutto, gli artisti e i dipendenti delle strutture del mondo dell’intrattenimento avranno bisogno di tutele e di ricominciare a progettare e lavorare. Ne abbiamo parlato con Gianluigi Lembo, voce del noto “Anema e Core” di Capri, punta di diamante del settore campano e nazionale.
“Cosa significa per i professionisti di questo settore rimanere 2 mesi fermi?”
Significa cancellare tante serate, stravolgere la propria routine lavorativa, non avere l’affetto e l’entusiasmo del pubblico a darti la carica, significa rinunciare agli abbracci, alla spensieratezza, allo stare assieme.
“Cosa avete fatto in questa quarantena?”
Nonostante tutto abbiamo cercato di vivere questo lungo lockdown come un momento di riflessione e continua formazione, con tanta voglia di innovazione. E quindi via con dirette social per piccole performance canore e musicali, la gente aveva bisogno di intrattenimento.
“Che tipo di effetto ha un settore del genere sul comparto sociale ed economico e cosa può comportare una recessione di questo tipo? Il Governo come si sta comportando?”
Siamo molto legati ai nostri dipendenti, e quindi ci preoccupiamo soprattutto per loro. Il nostro settore ha un indotto non indifferente, tante sono le figure, le competenze e le specificità professionali richieste. E poi all’Anema e Core siamo tutti una grande famiglia, c’è gente che lavora per noi da 25 anni. Ora sembra tutto in fieri, noi saremmo disposti ad aprire già domani e in tutta sicurezza, attenendoci alle norme del caso, se messi nelle condizioni di farlo.
“Qual è il tuo pensiero personale su questa crisi? Come si sta preparando Anema e Core?“
Anema e Core si sta preparando a tutti gli scenari possibili, non abbiamo intenzione di fermarci e dire “Arrivederci e al prossimo anno”, sarebbe una sconfitta per noi e una delusione per il nostro pubblico che non vede l’ora di venire a trovarci. L’uomo ha grandi capacità di adattamento, la qualità artistico-professionale non verrà meno e non ne risentirà, ci adatteremo ai nuovi scenari senza perdere di vista il nostro obiettivo: offrire intrattenimento di primo livello.