Non sono più calciatori, non indossano scarpini, sono persone comuni, padri e mariti, fanno la fila al supermercato accanto all’impiegato o alla casalinga. Li hanno riconosciuti, i tifosi, attraverso le foto che da qualche ora circolano sul web. C’erano anche Callejon, Ospina e Llorente in coda coi propri carrelli ieri sera, sul tardi, dopo il nuovo decreto del governo, all’esterno di market ancora aperti. Non c’era bisogno di affollare i supermercati, la richiesta del Premier Conte era stata tutt’altra, eppure molti non l’hanno capito, presi dal terrore sono corsi a fare provviste. Tra loro, anche i calciatori del Napoli. La moglie di Ospina non si aspettava così tanta gente. Poco dopo le undici, mentre era in fila, ha pubblicato un video sui social della folla accanto a sé. Nei minuti in cui bisognava stare distanti e per questo chiusi in casa. Nei giorni in cui il calcio si ferma.
Stop al calcio. La Serie A è sospesa fino al 3 aprile, venerdì non si giocherà Verona-Napoli. Cosa accadrà al campionato? Nulla è stato ancora deciso. C’è una speranza minima per cui tutto possa riprendere dal mese prossimo. In quel caso, sarà complesso incastrare le partite da recuperare – tre giornate – ma vorrebbe dire tornare a far respirare lo sport e dunque il Paese. Novità anche in Europa: la gara col Barcellona del prossimo 18 marzo si giocherà a porte chiuse. Il Camp Nou senza tifosi farà meno paura al Napoli, ma sarà difficile arrivare “al top della forma” in Spagna, per il ritorno degli ottavi Champions, avendo giocato il 29 febbraio col Torino l’ultima gara ufficiale. Quelle con Inter, Verona e Spal sono diventate partite fantasma. Ma il calcio oggi è un dettaglio rispetto alla salute dei cittadini.