Domenico e Luigi Ammirati, padre e figlio di Terzigno, sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di ricettazione. I due infatti gestivano tre gioiellerie tra Terzigno e Marcianise, nelle quali svolgevano anche l’attività di compro-oro. É proprio questa attività ad essere finita sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza, essendo soggetta a numerosissime restrizioni, tra cui una tracciabilità limpida del percorso fatto dall’oro usato, da quando viene acquistato dagli orafi fino a quando viene rivenduto, per evitare che dal “compro oro” possano arrivare gioielli frutto di rapine o di altri reati. Per aggirare questa restrizione, gli Ammirati modificavano i quantitativi in grammi dell’oro ricevuto lecitamente maggiorandoli, in modo da avere poi un “margine” di peso in cui comprendere l’oro acquistato illecitamente. I finanzieri hanno scoperto l’ingegnoso artificio anche grazie ad alcune vendite compiute in prima persona in incognito, verificando che effettivamente i pesi inseriti poi dagli orafi erano maggiorati. Adesso, oltre al provvedimento che costringe gli Ammirati agli arresti domiciliari, la Guardia di Finanza ha ordinato nei loro confronti anche un sequestro di beni, per un valore che si aggira attorno ai 5 milioni di euro, tra beni mobili ed immobili.
40
articolo precedente