Ne abbiamo parlato già in molte occasioni: l’inquinamento da polveri sottili nel Nolano è una piaga e la situazione non accenna a migliorare. Preoccupazione condivisa e comunicata pubblicamente anche da diverse associazioni di Nola che hanno scritto una lettera al sindaco Gaetano Minieri:
È percezione comune dei cittadini che l’aria respirata nel nostro territorio ormai da alcuni anni presenta un progressivo e pericoloso grado d’inquinamento, con caratteristiche sempre più spiccate e preoccupanti d’insalubrità, maleodoranze e nocività per cui viene considerata causa di varie patologie, in certi casi anche letali, per la salute umana. Questo giudizio soggettivo è confermato dalla valutazione che l’ARPAC fa della qualità dell’aria nel Nolano secondo l’indice elaborato. Infatti, essa viene definita mediocre/scadente per la maggior parte dell’anno ed assume poi, nei mesi che vanno da Novembre a Marzo, le caratteristiche di aria molto scadente o pessima. L’indice elaborato tiene conto dei livelli raggiunti, giorno dopo giorno, dai principali inquinanti atmosferici (Polveri sottili PM10, Ozono ed NO2) e del numero progressivo dei superamenti dei limiti massimi consentiti dal D. L. 155/2010. Sono ormai 5 anni che la centralina ARPAC di San Vitaliano (quella che all’interno della rete regionale ARPAC monitora l’aria del comprensorio di Nola) segnala, anno dopo anno, il maggior numero di sforamento di PM10 dell’intera regione, superando quasi sempre, per oltre 100 giorni all’anno, il valore soglia dei 50 ug/m.c. (la legge prevede non più di 35 superamenti annui), con una media giornaliera superiore ai 40 ug/m.c. (limite massimo consentito). Nel 2019 il monitoraggio degli inquinanti mostra un allarmante peggioramento della qualità dell’aria nel nostro territorio. Infatti, al 22 Luglio, gli sforamenti del livello massimo di PM10 sono già 75 e la media giornaliera è di 49 ug/m.c. (e siamo ad appena poco più a metà dell’anno). In queste ultime settimane, dall’inizio dell’estate, anche l’ozono sta presentando continui superamenti dei limiti massimi consentiti dalla legge, andando spesso oltre la soglia d’informazione (180ug/m.c.) e qualche volta anche oltre la soglia d’allarme di 240 ug/m.c. Alla data del 22 Luglio la centralina ARPAC di San Vitaliano ha segnalato complessivamente 29 ore di superamento dei livelli consentiti dell’ozono in atmosfera. Nessuna altra centralina ARPAC della regione ha segnalato valori simili in questo periodo dell’anno, nè negli anni precedenti. Nel 2018, alla stessa data, la stessa centralina di San Vitaliano segnava solo tre ore di superamento dei livelli massimi di ozono. L’OMS ha ampiamente documentato che, a breve termine, incrementi frequenti ed eccessivi di PM 10 e/o di ozono determinano aumenti di ricoveri e mortalità per cause respiratorie e cardiovascolari. Nel 2013 l’Agenzia per la ricerca del Cancro (IARC) ha classificato l’inquinamento atmosferico come cancerogeno per polmone e vescica, ricordando che l’esposizione a polveri sottili ha causato nel mondo 3,2 milioni di morti premature nell’anno 2012, (prevalentemente per patologie cardiovascolari) e circa 223.000 morti per tumore al polmone. Recenti ricerche hanno messo in relazione l’inquinamento da polveri sottili con l’incremento di casi di autismo infantile, demenze senili, morbo di Parkinson, disturbi psichiatrici.
Al problema dell’inquinamento da ozono si aggiunge quindi a anche quello del livello dell’ozono nell’aria (anche in questo caso noi di 081 News ne avevamo parlato QUI). Per questi dati preoccupanti le associazioni chiedono quindi un incontro col sindaco:
Nonostante questi dati, le segnalazioni, le sensibilizzazioni e le proteste di associazioni, ambientalisti e gruppi di medici, in tutti questi anni, nell’intero agro nolano, solo il comune di Pomigliano d’Arco ha messo in atto misure di mitigazione del livello d’inquinamento atmosferico del territorio. Nola ed altri comuni limitrofi non hanno assunto iniziative. È vero che il Piano regionale della qualità dell’aria, redatto nel 2007, non viene attuato ed aggiornato dalla Regione Campania, ma i sindaci, quali autorità responsabili della salute dei cittadini, possono assumere iniziative specifiche ed adeguate, come limitazione del traffico autoveicolare, riduzione del grado di riscaldamento di edifici pubblici e privati, divieto di utilizzo di caminetti e di generatori di calore alimentati a biomassa o gasolio, divieto assoluto di combustione all’aperto (bruciamento di residui vegetali, falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio) divieto di spandimento di liquami zootecnici, divieto generalizzato ed esteso per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso, incremento delle aree verdi pubbliche con piantumazione di alberi ad alto fusto, controllo e vigilanza continua di cave, discariche, rilascio selvaggio di rifiuti e cantieri edili, promozione della partecipazione dei cittadini e delle associazioni attraverso assemblee pubbliche e consulta ambientale.
Bisogna intervenire, non è più consentita l’attesa, pena la catastrofe prossima ventura. Ormai non c’è più tempo. Le sottoscritte associazioni, anche alla luce delle linee programmatiche delineate dalla sua amministrazione e da lei declinate nel consiglio comunale d’insediamento, fiduciose nel suo grado di sensibilità e competenza, chiedono un incontro, in tempi brevi, per discutere di questa grave problematica che sta mettendo sempre più a rischio la salute dei cittadini, soprattutto quelli più fragili.
La lettera è a firma di: Legambiente Nola, Contea Nolana, Amici del Marciapiede, Asso Felix, Associazione Nolana Giordano Bruno, Campo dei Fiori, Cielo e Grano, Civitas, Comitato per la Difesa dell’Acqua Pubblica, Extra Moenia, Medici per l’Ambiente, Nuvla la Città Nuova.