L’Italia ha evitato la procedura d’infrazione dell’UE per il debito: la spiegazione

di Vincenzo Persico

Pericolo scampato per l’Italia che in extremis riesce ad evitare la procedura d’infrazione per debito eccessivo, soddisfando le richieste pervenute da Bruxelles che, invece, ha ritenuto sufficienti gli impegni presi dal nostro Paese.

A tal proposito si ricorda che, tra la fine di Maggio e l’inizio di Giugno, gli organi competenti dell’UE, dopo uno scambio di missive con il ministro dell’economia Tria, ritenevano giustificata l’apertura della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per non aver rispettato determinati parametri, dando così il via all’iter che avrebbe per l’appunto dovuto portare ad una situazione mai verificatasi in Europa fino ad ora.

Come detto, però, gli impegni assunti dal Governo nei confronti dell’Europa sono stati ritenuti sufficienti dal commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici che ha affermato (ANSA):

Avevamo posto tre condizioni all’Italia, dovevamo compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni, pertanto la procedura per debito non è più giustificata.

Nello specifico, l’esecutivo gialloverde lo scorso 1 Luglio ha approvato un decreto ad hoc che congela i risparmi di quota 100 e reddito di cittadinanza per ridurre il deficit, effettuando un aggiustamento più grande del previsto che compensa gran parte della deviazione osservata nel 2018 e portando così il disavanzo dal 2,4% iniziale al 2,04% che era stato promesso nelle stime precedenti per l’anno 2019.

Per l’anno 2020 Bruxelles ha ribadito che terrà alta l’attenzione sul nostro Paese, augurandosi che l’impegno di un aggiustamento strutturale dello 0,6% del Pil venga rispettato.

Oltre ai fattori puramente economici e al ruolo giocato anche dal presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, c’è da dire che se Roma da un lato ha dovuto fare alcuni passi indietro, dall’altro le istituzioni europee hanno soppesato alcuni fattori politici, uno su tutti quello di evitare di alimentare ulteriormente la corrente euroscettica.

Il prossimo “appuntamento” tra Italia ed Europa è ad Ottobre, quando dovrà essere presentata la prossima Finanziaria che verrà attentamente valutata.

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