Carola Rackete, capitana della Sea Watch 3, è stata messa in libertà dopo 4 giorni passati agli arresti domiciliari. La 31enne aveva forzato il blocco della Guardia di Finanza nel porto di Lampedusa per portare a terra 42 migranti che, dopo ben 16 giorni, erano rimasti in mare in attesa che si sbloccasse la situazione. Il Il GIP non ha convalidato l’arresto escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, ritenendo invece che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato dall’avere agito “all’adempimento di un dovere”, ovvero quello di salvare vite umane in mare.
Stizzito il vice premier Salvini che ha già annunciato l’espulsione di Carola Rackete:
Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi.
Il provvedimento, tuttavia, non potrà essere firmato dal prefetto prima del prossimo interrogatorio della Rackete per l’inchiesta aperta riguardo il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.