Nel corso del mese di giugno si è assistito in Campania, come nel resto d’Italia, ad un torrido aumento delle temperature. Di conseguenza si ritorna a parlare di “allarme ozono“. Attenzione però, l’ozono non va confuso con il buco dell’ozono.
Qual è la differenza tra buco dell’ozono e inquinamento da azono?
L’ozono (O3) è un gas formato da tre atomi di ossigeno. In natura si trova in concentrazioni rilevanti negli strati alti dell’atmosfera, dove costituisce una fascia protettiva nei confronti della radiazione ultravioletta del sole. In questa zona dell’atmosfera, detta “stratosfera“, l’ozono è indispensabile alla vita sulla Terra, poichè impedisce di far passare i raggi pericolosi per la nostra salute. Alcuni gas alogenati (in gran parte banditi dal mercato), utilizzati in passato come refrigeranti nei frigoriferi e nei condizionatori d’aria, nei solventi per la pulitura a secco e come propellenti nelle bombolette spray, possono raggiungere gli strati alti dell’atmosfera dove interagiscono con l’ozono producendone la riduzione. Negli strati bassi dell’atmosfera, invece (la cosiddetta “troposfera“), esso è presente in basse concentrazioni, tranne nella aree in cui la presenza di alcuni inquinanti chimici, in concomitanza di fattori meteo-climatici favorevoli (alte temperature estive), può indurne la formazione con conseguente aumento della concentrazione.
Se dunque il buco dell’ozono si riferisce all’assottigliamento dello strato di ozono di cui abbiamo bisogno per proteggerci dalle radiazioni ultraviolette, l’inquinamento da ozono si riferisce all’aumento della sua presenza nell’aria che respiriamo, soprattutto nei periodi estivi, che può avere effetti dannosi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente.
Qual è il rischio nei nostri territori?
La centralina Arpac di S.Vitaliano ha registrato il superamento della soglia massima per la terza volta in un mese venerdì 28 giugno, raggiungendo il valore massimo orario di 199 µg/m³. Anche nei giorni 29 e 30 giugno è stata raggiunta la soglia d’informazione. Per quanto riguarda invece la centralina di Benevento, il giorno 28 giugno ha raggiunto il valore di 224, e anche qui non è stata la prima volta nel mese di giugno che è stata superata la soglia d’informazione di 180 µg/m³. Cava dei Tirreni ha superato il giorno 28 non per la prima volta la soglia massima di 180 µg/m³, attestandosi ancora una volta al valore massimo orario di 295.
Soglia d’informazione e soglia massima, quali sono le differenze?
Il Decreto Legislativo 155/2010 definisce
“soglia di informazione” : il livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive; in Campania è fissato a 180 microgrammi/metrocubo.
“soglia di allarme” : il livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati (in Campania è fissato a 240 microgrammi/metrocubo).
Quali soggetti devono proteggersi dal rischio ozono?
Le categorie di persone particolarmente suscettibili ai rischi di esposizione ad ozono sono: bambini, donne in gravidanza, anziani, chi svolge attività lavorativa e fisica all’aperta, in particolare soggetti asmatici e soggetti con patologie respiratorie e cardiologiche. Queste categorie di persone devono evitare o quantomeno ridurre al minimo l’esposizione all’aria aperta nelle ore più calde della giornata. Le attività fisiche affaticanti poi andrebbero svolte sempre alle prime ore del mattino, quelle attività che portano ad un aumento dell’attività respiratoria andrebbero svolte sempre prima delle 10 o nel tardo pomeriggio/sera (dopo le 18).