Dopo ben 2 voti di fiducia, sia alla Camera che al Senato, e quasi allo scadere del termine per la conversione in legge, il DL 34/2019, cosiddetto “Decreto Crescita”, è finalmente stato approvato in via definitiva nella giornata di giovedì 27 giugno. La notizia era attesa su più fronti e nel suo iter di conversione il Decreto ha visto l’inserimento di una serie di emendamenti che apportano diverse novità rispetto al testo originario varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso Aprile. Intento del Decreto Crescita è quello di accompagnare il Documento di Economia e Finanza per incentivare gli investimenti da parte delle imprese e dei privati cittadini e di apportare novità in materia fiscale.
Ma andiamo a vedere quali sono alcuni dei punti principali previsti dal Decreto:
- riapertura della rottamazione delle cartelle con possibilità di adesione fino al prossimo 31 luglio, pagando in un’unica soluzione al 30 novembre o in 17 rate con la prima sempre entro il 30 novembre;
- moratoria di sei mesi dalle sanzioni legate all’obbligo di scontrino elettronico che partirà dal 1° luglio prossimo per i contribuenti con volume d’affari superiore ai 400.000 euro;
- i termini per i versamenti scaturiti dal modello Redditi, Irap e Iva per i soggetti che adottano i nuovi ISA (“vecchi” studi di settore) in scadenza tra il 30 giugno e il 30 settembre 2019 sono prorogati al 30 settembre prossimo;
- scadenza della dichiarazione dei redditi dal 30 settembre al 30 novembre;
- ampliato a tutte le moto, i motorini, le microcar e i “tricicli” l’ecoincentivo per acquisti di elettrici o ibridi;
- taglio da 600 milioni delle tariffe Inail strutturale solo dal 2023, con un buco nel 2022, mentre l’Imu sui capannoni diventerà deducibile per intero dal 2023 e l’Ires sarà ridotta al 20%;
- emissione della fattura elettronica entro 12 giorni a partire dal 1° luglio 2019;
- calciatori e sportivi professionisti potranno pagare le tasse sul 50% del reddito ma senza maxisconto per chi si trasferisce al Sud;
- sale da 5 a 9 anni la flat tax al 7% modello Portogallo per i pensionati che si trasferiscono nel Mezzogiorno.