La svolta è nell’età e nelle cifre, nelle tempistiche e nell’esperienza, nello spessore di colpi che prima si potevano solo sognare mentre ora si programmano e poi si concludono. Il Napoli cambia strategia sul mercato: lo fa scegliendo d’accontentare Ancelotti, forse accorgendosi che ad un certo punto era necessario rinnovare una rosa che, da troppo tempo, si aggrappava ai colpi del 2013, i vari Albiol, Callejon e Mertens acquistati – guarda caso – con un altro manager internazionale come Benitez.
L’affare Manolas (concluso) e quello di James Rodriguez (in via di definizione) indicano la strada, sono operazioni da applausi per valore tecnico dei calciatori, indiscutibile, e per fantasia nel condurle. Il Napoli, forte di una solidità economica invidiabile, detta le condizioni, è in una posizione di forza supportata dalla presenza di Ancelotti, che impiega diciotto secondi per convincere un calciatore a tingersi d’azzurro, e dai rapporti avviati coi “signori del calcio” che corrispondono al nome di Raiola e Mendes. Il primo gestisce Manolas (ma anche Insigne e Lozano, che potrebbero “darsi il cambio”) e il secondo James Rodriguez. A loro il Napoli s’è affidato elencando le proprie condizioni per la doppia fumata bianca. Manolas, ad esempio, arriverà sì col pagamento della clausola da 36 milioni (annuncio a breve), ma con l’inserimento di Diawara nella trattativa. Solo che il guineano, per motivi di bilancio e dunque fiscali, verrà ufficializzato a luglio. Chiacchierando al bar, il difensore greco – che ha già 28 anni con ingaggio che sfiorerà i 4 milioni – sarà costato il cartellino di Diawara più 14 milioni di euro, un capolavoro di mercato che fa sognare i tifosi. Per James occorre pazienza e fiducia: la Copa America va d’intralcio alla frenesia della piazza, ma il Napoli ha le mani sul colombiano – in uscita dal Real Madrid – che non vede l’ora di tornare a lavorare con Ancelotti. Il regista della svolta.