Si chiamava Baris Yazgi ed aveva 22 anni. Sognava di fare il violinista professionista ma il suo sogno si è infranto al largo dell’isola di Lesbo. Baris è una delle tante vittime del mare, annegato in un naufragio di migranti in cui sono sopravvissute solo due donne. Quel violino lo aveva ricevuto dal fratello per sottrarlo alle problematiche della sua infanzia passata tra violenza e povertà. Per Baris era il suo bene più prezioso, lo suonava nelle strade di Istanbul e nei caffè per racimolare i soldi per andare in Europa e studiare per diventare violinista professionista. Il 22enne però non aveva nè il denaro nè i documenti per ricevere un visto legale che dalla Turchia lo potesse portare nel grande Continente, così prese la decisione di imbarcarsi su una nave di clandestini.
La famiglia non ne sapeva nulla, non avrebbe mai immaginato che il figlio potesse partire per un viaggio così pericoloso senza avvisare. Per Baris però quella traversata, il suo viaggio per la speranza, è diventata l’ultimo viaggio della sua vita.
La storia risale al 23 aprile ma solo in questo periodo è stata diffusa dall’Indipendent. L’ennesima storia di sconfitta, l’ennesimo migrante che ha trovato in mare la sua tomba.